Category: Banche

venerdì 20 marzo 2009

Con Spaarbod i depositi vanno all'asta

spaarbod

Ecco una novità interessante dal mondo delle banche e che dimostra ancora una volta, se mai ce n’era il bisogno, di come la rete possa favorire la trasparenza e la semplicità delle informazioni: invece di imbarcarsi in estenuanti ricerche della banca che pratichi il tasso migliore i consumatori olandesi possono oggi mettere i propri depositi all’asta attraverso la piattaforma del sito Spaarbod.

Il meccanismo è esattamente quello delle aste, dove c’è un venditore che mette in vendita qualcosa e una serie di offerenti che piazzano la propria offerta. In questo caso i “venditori” sono i consumatori che, dopo essersi iscritti sul sito, indicano l’ammontare di denaro che vogliono mettere da parte, per quanto tempo e a quali condizioni. A quel punto il sito non solo restituisce in automatico un elenco dei migliori tassi praticati sul mercato (fin qui niente di nuovo, sarebbe un normale sito di comparazione delle offerte) ma permette all’utente di scegliere se lanciare un’asta sui propri soldi; in caso affermativo, Spaarbod invia l’offerta alle banche partecipanti e nel giro di un giorno re-invia al cliente un elenco delle cinque migliori offerte. Il servizio è completamente gratuito per i consumatori, mentre gli istituti di credito pagano al sito una commissione per ogni offerta accettata.

Filed under: Banche — Tag:, , , , , , , — daniele.bellomo @ 15:14

mercoledì 25 febbraio 2009

Brand Girl, il blog che mette in contatto imprese e consumatrici

brandgirl3

Brand Girl è un nuovo sito (il cui lancio è previsto verso la metà del 2009) che si promette di mettere in contatto le imprese ed i marchi produttori e i consumatori.

Una newsletter mensile, oltre agli articoli pubblicati sul blog, si occuperà di tenere in costante aggiornamento i suoi iscritti circa le ultime novità di prodotto in termini di stile, benessere, arredamento, tecnologia e viaggi. Questo sarà possibile perchè i produttori partner manderanno a Brand Girl campioni ed esempi dei nuovi prodotti, i quali verranno recensiti sul blog . I lettori potranno quindi, oltre a commentare le varie recensioni, partecipare a concorsi che metteranno in palio i prodotti stessi. Per finire, un tocco “etico”: i vincitori dei prodotti potranno infatti scegliere se tenere per sè i premi vinti oppure donarli in beneficienza.

Un’idea questa che si propone di uscire dai tradizionali meccanismi promozionali (in grande affanno oggi) e di sfruttare le potenzialità del web e delle sue comunità. Dal punto di vista delle aziende rappresenta un’interessante opportunità a basso costo per fare promozione in maniera diversa. Per avere successo però, il blog (che si rivolge ad un target specifico, quello delle donne) dovrà essere in grado di risultare autorevole circa le recensioni e di sviluppare una community di utenti sufficientemente ampia ed attiva. Staremo a vedere…

giovedì 18 settembre 2008

Lehman Brothers, si poteva prevedere?

Si poteva prevedere e c’è chi lo ha fatto: Beppe scienza ha aggiornato il suo sito, con una nota relativa a Lehman Brothers. La riportiamo perchè come dice lo studioso: “non si trattava di essere profeti: bastava avere un minimo di competenza e, magari, un milligrammo di senso critico.”

obbligazioni Lehman Brothers: a fine 2003 incominciai a riportare in un’apposita scheda (versione del dicembre 2003) alcune obbligazioni indicizzate all’inflazione, fra cui una della Lehman Brother con la seguente testuale precisazione, che mantenni fino all’aggiornamento di inizio agosto 2008:
«Il problema è l’emittente. Lasciamo perdere i vari rating che significano poco: la sostanza del discorso è però chiara. Il puntuale pagamento della OATei 2012 è certo: badare ai rating dello stato francese è superfluo: alla data della scadenza la Francia esisterà e pagherà puntualmente i suoi debiti. Che i fratelli Lehman nel 2013 esisteranno ancora, come società, è invece incerto. Il loro fallimento non implicherebbe certo un bouleversement degli assetti politici mondiali che causerebbe la (inimmagibabile) sparizione della Francia. Conclusione: uno potrebbe anche mettere a cuor leggero tutto il suo patrimonio in OATei, mentre sarebbe un bell’azzardo metterlo integralmente in Lehman Brothers Treasury 10-10-2013».

Filed under: Banche,Finanza — Tag:, — prontoazienda @ 11:14

lunedì 15 settembre 2008

Crac Lehman Brothers: 613 miliardi di debiti e 6mila licenziamenti

L’ultima vittima della crisi finanziaria statunitense dei mutui subprime iniziata 14 mesi fa è la Lehman Brothers che oggi ha dichiarato ufficialmente fallimento, chiedendo l’amministrazione controllata ex articolo 11 alla “Us Bankruptcy Court”, nel distretto sud di New York. Questa volta né la Fed né il Tesoro Usa hanno deciso di intervenire in soccorso della Lehman Brothers come invece è avvenuto per Fannie Mae e Freddie Mac. Sia Bank of America che Barclays hanno lasciato le trattative considerando la situazione irrecuperabile senza un aiuto del governo. Le autorità americane hanno messo in campo solo delle misure di natura tecnica per allentare i timori ed aumentare la liquidità. La Federal Riserve ha, infatti, predisposto misure per calmierare le regole che consentono l’accesso ai suoi sportelli di sconto. Inoltre ha organizzato un fondo privato “anti-fallimento” da 70 miliardi finanziato da dieci istituti di credito internazionali: Bank of America, Citibank, Barclays, Credit Suisse, Ubs, JpMorgan, Merrill Lynch, Goldman Sachs, Deutsche Bank e Morgan Stanley.

Lehman  nell’atto di formalizzazione della sua bancarotta ha dichiarato di avere debiti per 613 miliardi di dollari, una somma straordinaria. La Lehman Brothers, fondata 185 anni fa, è la quarta banca d’investimenti di Wall Street. A causa del fallimento verranno licenziati 6 mila dipendenti in Europa compreso il personale delle sedi di Milano (120 persone) e Roma (20) a partire da oggi.

In poco più di un fine settimana Wall Street è stata stravolta e la mappa della finanza mondiale drammaticamente cambiata. Sarà in grado il sistema finanziario americano (e mondiale) a risollevarsi da questa difficile situazione?

mercoledì 20 agosto 2008

Rinegoziazione dei mutui: informazioni sull'accordo Abi-Tremonti

Tutte le banche all’unanimità hanno deciso di aderire all’intesa Abi-Tremonti sulla rinegoziazione dei mutui prima casa a tasso variabile sottoscritti fino al 28 maggio scorso. L’intesa stabilisce che dal 29 agosto tutte le banche dovranno iniziare ad inviare le lettere contenenti l’offerta di adesione all’accordo per la riduzione della rata con l’addebito della differenza (tra l’importo attuale della rata e quello scontato ai tassi medi del 2006) su un conto finanziario accessorio, per un totale di circa un milione e 200mila lettere spedite. Su questo conto si dovranno pagare interessi al tasso fisso pari all’IRS a dieci anni, maggiorato di uno spread fino a 0,50 punti percentuali. Il rimborso del conto accessorio partirà solamente al termine della durata originaria del mutuo.

Oltre alla proposta, poi, queste lettere dovranno contenere anche tutte le altre opzioni possibili per risparmiare, dalla portabilità alla rinegoziazione con la rata calmierata. Il testo della lettera “dovrà contenere tutte le possibilità di rinegoziazione offerte ai clienti, cioè portabilità, rinegoziazione, e DL Tremonti” spiega la Responsabile Commerciale Crediti Gruppo Banca Sella Alessandra Pissinis. Inoltre non potranno mancare alcune essenziali informazioni, tra cui, importo e tasso originari del mutuo in essere, credito residuo, tasso medio vigente nel 2006, rata attuale corrisposta dal mutuatario e rata che il mutuatario verrebbe a pagare, dal gennaio del 2009, qualora decidesse di accettare la proposta del suo istituto di credito.

L’ordine delle proposte della banca presenti nella lettera sarà obbligatoriamente questo:

  1. continuare a mantenere il mutuo alle condizioni attuali;
  2. rinegoziare sulla base di un accordo personalizzato;
  3. optare per la portabilità del mutuo anche attraverso la surroga;
  4. aderire all’accordo per la riduzione del peso della rata.
  1. continuare a mantenere il mutuo alle condizioni attuali – conveniente per chi ha già pagato più della metà delle rate del mutuo in quanto ha già finito la quota più considerevole degli interessi;
  2. rinegoziare sulla base di un accordo personalizzato – con l’accordo Abi-Tremonti la rinegoziazione non è più una concessione per le banche ma un obbligo e di conseguenza un diritto per il cliente che, dal 29 agosto, potrà esigere una revisione del tasso o l’abbattimento dello spread.
  3. optare per la portabilità del mutuo anche attraverso la surroga – La surroga (la sostituzione di un istituto di credito con uno nuovo nell’ipoteca) è totalmente gratuita in quanto è stato abolito il ricorso al notaio per l’annotazione dell’ipoteca del nome della nuova banca subentrante a quella con cui si era sottoscritto il mutuo.
  4. aderire all’accordo per la riduzione del peso della rata – La rinegoziazione del mutuo con rata calmierata permette la riduzione delle rate con scadenza posteriore al 1° gennaio 2009, che si trasformano a tasso fisso, in base alla medie dei tassi del 2006.

In pratica, facendo due conti, sembra proprio che quest’accordo sia vantaggioso solamente per i mutuatari che si trovano in situazioni difficili, infatti la rinegoziazione voluta dal Governo produce da una parte la riduzione si della rata ma dall’altra parte un prolungamento indeterminato del piano di ammortamento, poco conveniente, quindi, per chi non ha troppe difficoltà a pagare il mutuo così com’è. Inoltre, per chi deciderà di aderire all’accordo l’esborso complessivo alla fine del mutuo sarà più elevata per colpa degli interessi maturati sulla quota di cui viene posticipato il pagamento anche se le rate sono più basse.

Informazioni tratte dal sito di Repubblica.it e di Osservatoriofinanziario.it

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