Category: Ecologia e lavoro

lunedì 12 luglio 2010

Stop alle coperture in amianto con Eternit free

Sostituire le coperture in amianto con gli impianti fotovoltaici. Eternit free è la campagna lanciata da Legambiente e AzzeroCO2, per informare gli imprenditori sulle possibilità di smaltimento dell’eternit e di realizzare impianti per la produzione di energie rinnovabili.

Le richieste per ottenere gli incentivi statali previsti dal DM del 19 febbraio 2007 per lo smaltimento del cemento-amianto stentano a decollare, ma gli incentivi saranno disponobili solo fino a dicembre 2010. La carenza di informazioni su questo tema gioca un ruolo importante: la campagna Eternit free vuole informare gli imprenditori della possibilità di usufruire degli incentivi nazionali e locali.

La Provincia-pilota della campagna è Lecce: Legambiente ha raccolto i dati delle aziende del territorio con l’aiuto degli enti locali, di Confindustria e Confartigianato, per attuare un piano d’informazione personalizzato. Le aziende potranno scegliere se ricevere un supporto qualificato per investire le proprie risorse nella sostituzione delle coperture o se cedere il diritto di superficie a AzzeroCO2, per avere la bonifica gratuita e l’installazione dell’impianto.

Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, ha dichiarato: “La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra rappresenta una priorità delle amministrazioni locali europee impegnate a dare il contributo per il raggiungimento degli obiettivi del  protocollo di Kyoto. Con il progetto Provincia Eternit Free contiamo di far conoscere l’occasione degli incentivi per attivare sul territorio un programma che coniughi la promozione delle fonti rinnovabili con la bonifica dell’amianto. Oltre a un concreto beneficio economico per le aziende, infatti, la sostituzione dell’eternit apporta indubbi vantaggi per la salute delle persone e per l’ambiente, tra i quali l’eliminazione delle sostanze pericolose contenute nell’amianto e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, creando un circolo virtuoso tra amministrazioni locali, aziende e cittadini”.

Dalle stime di Legambiente risulta che se tutti gli imprenditori del territorio aderissero alla campagna sarebbe possibile produrre circa 25 MW fotovoltaici, con grossi benefici per la salute dei cittadini, per l’ambiente e per l’imprenditoria.

Per aderire all’iniziativa è necessario che:

  • venga realizzato un impianto fotovoltaico, di potenza nominale non inferiore ad 1kWp
  • l’impianto sia totalmente integrato
  • la superficie dell’impianto fotovoltaico sia inferiore o al massimo pari all’area di eternit e/o amianto bonificata, più un margine di tolleranza del 10%
  • l’intervento  comportarti lo smaltimento della totale superficie di eternit e/o amianto esistente
  • venga inviato il certificato di smaltimento dell’eternit e/o amianto rilasciato dall’Azienda Sanitaria Locale
  • vengano inviate le fotografie di dettaglio prima e dopo l’intervento.

lunedì 11 gennaio 2010

Pareti vegetali Methis per aumentare il benessere in ufficio

Modulonatura

Per un ufficio verde ed ecosostenibile, dopo i consigli su come risparmiare carta e tutelare l’ambiente, il passo può essere quello di fare entrare la natura nel posto di lavoro ed integrarla con la sua architettura. Spiego meglio questo concetto all’apparenza enigmatico. Il progettista e designer Danilo Premoli, con la collaborazione dell’azienda specializzata nelle pareti vegetali verticali Teracrea, ha progettato per Methis (arredamenti per ufficio) un nuovo concept, ribattezzato Modulonatura, dove le piante vengono integrate direttamente nelle pareti diventando un elemento attivo dello spazio ufficio.

E’ un pannello verticale o orizzontale – spiega Premoli – attrezzato con taschine in uno speciale tessuto fatto per ospitare piantine ornamentali, fiori o erbe aromatiche in coltura idroponica cioè senza terra”. In questo modo il pannello Methis,  con una manutenzione minima visto che le piante sono alimentate autonomamente dal serbatoio interno della parete stessa, migliora il microclima dell’ufficio e purifica l’aria diventando un elemento fondamentale per aumentare il benessere del posto di lavoro. Le piante, come è noto, contribuiscono a regolare l’umidità e la temperatura dello spazio in cui sono collocate e l’ossigenazione dell’aria.

giovedì 10 dicembre 2009

In ufficio: consigli per risparmiare carta e tutelare l'ambiente

carta

In questi giorni in cui si sta svolgendola la Conferenza sul clima a Copenhagen, il dibattito su quello che si può e si deve fare per rallentare il processo di riscaldamento globale e tutelare la nostra terra, divampa in ogni ambito. Anche ognuno di noi, nel suo piccolo, può mettere in atto alcuni accorgimenti per ridurre la propria impronta ecologica e tutelare il nostro mondo dai cambiamenti climatici sempre più repentini. Nel mondo del lavoro gli uffici rappresentano spesso un buco nero per quello che riguarda il consumo di carta, probabilmente uno dei materiali che in assoluto viene più sprecato.

Non bisogna dimenticare, però, come si legge nell’ottimo libretto “Impatto zero – Dalla doccia ai viaggi: come ridurre la propria impronta ecologica” – redatto dal Corriere della Sera, che “la carta è un bene prezioso. Per produrre una tonnellata di carta cellulosa, quella normale che siamo abituati ad usare dal primo giorno di scuola in poi, servono 15 alberi, 440mila litri d’acqua e 7.600 KWh di energia elettrica. Secondo una ricerca pubblicata dal magazine statunitense Time, un lavatore può arrivare a usare nel corso di un anno 10 mila pezzi di carta. Se ogni giorno, in ufficio, si decide di riutilizzare 10 fogli stampati per scriverci appunti o bozze sul retro si possono risparmiare 13 kg di CO2 in un anno e 6 Kg di carta”.

Ci sono una serie di domande a cui ognuno di noi dovrebbe rispondere per comprendere il proprio approccio e quello del proprio ambito lavorativo nei confronti di questo tema. “Quanti di voi usano la funzione fronte/retro nelle stampanti e nelle fotocopiatrici? Quanti hanno l’abitudine di controllare l’anteprima di stampa del documento prima di dare l’ok, magari stringendo di pochi millimetri il testo per evitare di sforare in un secondo foglio con poche parole? E quanti, dopo averli usati correttamente, smaltiscono i fogli di carta stampata su entrambi i lati nell’apposito raccoglitore di carta?”. Gli accorgimenti, come viene dimostrato da questi interrogativi, per poter economizzare sulla carta, sono semplici e facili da seguire.

Oltre al modo in cui utilizzare la carta è importante anche venire a conoscenza del fatto che esistono tipi di carta che hanno un impatto ambientale minore di altri. Come viene sempre spiegato su Impatto zero “non è complicato trovarli in commercio anche in Italia. Si può decidere di rifornirsi di prodotti provenienti da carta da macero (riciclata) o da foreste certificate FSC (www.fsc-italia.it) e Pefc (www.pefc.it) . Sono le due certificazioni che assicurano la provenienza del legno da foreste gestite secondo criteri ecologici e sociali corretti, o da fibre riciclate. Si possono trovare risme di carta, faldoni, raccoglitori in cartone certificato. Si potrebbe anche pensare di commissionare i biglietti da visita dei propri manager e dipendenti in carta rispettosa dell’ambiente: oltre a pesare di meno sull’ecosistema, in un mondo che vive con preoccupazione la sfida dei cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse, una politica del genere può diventare un piccolo fiore all’occhiello per un’azienda”.