Category: Marketing

lunedì 29 giugno 2009

Qualità vs quantità: un prodotto al giorno per meravigliare

dailygrommet

Parliamo di marketing. Parliamo di come attirare verso i nostri prodotti consumatori sempre più distratti (dalla massa di pubblicità che li circonda) e sempre più attenti (al prezzo, ma anche a ciò che li emoziona, li stimola…). Tutto questo dando per scontata la qualità dei prodotti/servizi che vendiamo: in tempi come questi chi non offre un valore riconosciuto e riconoscibile può anche abbandonare il mercato. Non c’è più pubblicità che tenga; oggi il valore “percepito” è tutto: che sia una qualità, una esclusività, una novità, una nuova storia da raccontare, ogni prodotto in vendita di questi tempi deve avere una di queste caratteristiche.

Fatta questa premessa, oggi ci piace segnalare un esempio online di come rendere appetibile un’offerta commerciale “semplicemente” (si fa per dire…) attraverso l’offerta di una novità quotidiana. Si tratta del sito Daily Grommet un marketplace online di prodotti vari, che si caratterizza per mettere in vendita ogni giorno un nuovo oggetto del quale viene raccontata attraverso video, foto e informazioni  la particolare storia (altro elemento di marketing). Si, perchè ad essere messi in vendita non sono prodotti qualsiasi; sono oggetti e manufatti selezionati attraverso un’opera di ricerca del gruppo di lavoro che sta dietro al sito e anche attraverso le segnalazioni di visitatori sempre più frequenti e fedeli. Ed ecco quindi i saponi fatti a mano dall’Afghanistan oppure i tappeti ecologici del Maine: ogni prodotto ha una storia fatta di sostenibilità o di ambientalismo (altra leva di marketing importante) degna di essere raccontata.

giovedì 25 giugno 2009

Una stanza in albergo di lusso a 19$ (letto non incluso)

ranchobernardoinn

L’albergo di lusso di San Diego Rancho Bernardo Inn ha deciso di sperimentare una nuova frontiera del marketing, offrendo ai propri clienti un rivoluzionario modello di prezzi chiamato “The Survivor Package” (letteralmente, “il pacchetto per sopravvissuti”).

L’idea dell’iniziativa è semplice: chiedere ai clienti attanagliati dalla crisi “a cosa sarebbero disposti a rinunciare” per uno sconto sul prezzo di una camera. E aiutarli con un listino prezzi molto particolare: una stanza per due persone e colazione inclusa costa 219 dollari a notte, ma rinunciando a varie comodità può costare anche meno. E cioè:

  • 199 $ senza colazione
  • 179 $ senza frigobar
  • 159 $ senza aria condizionata o riscaldamento
  • 139 $ senza cuscini (!)
  • 109 $ senza lenzuola
  • 89 $ senza luci (!!)
  • 59 $ senza biancheria
  • 39 $ senza gli articoli da toilette
  • 19 $ senza letti (!!!)

Ovviamente l’iniziativa non deve essere presa alla lettera (c’è da chiedersi se esiste qualcuno che accetterebbe di soggiornare  in un albergo di lusso dormendo sul pavimento…), ma piuttosto come un’abile mossa di marketing per catturare l’attenzione di un pubblico sempre più distratto (e attento al risparmio…). Se poi c’è qualcuno che pur di spendere un po’ meno è disponibile a dormire senza cuscini, in questo albergo sarà bene accetto…

martedì 23 giugno 2009

Burgerville: la catena di fast food ecosostenibile

burgerville

Non è sicuramente la sola catena di fast food ad aver scelto la via della sostenibilità, ma di certo è la più grande. Si tratta di Burgerville, un marchio di fast food attivo fin dagli anni ’60 nella parte nord-occidentale degli Stati Uniti. L’impegno dei suoi 39 ristoranti è quello di garantire ai propri clienti pasti fatti con cibi locali e stagionali: le carni infatti provengono tutte da allevamenti certificati dell’Oregon, mentre l’attenzione per tutti gli altri prodotti è alla loro provenienza (rigorosamente locale) e alla loro stagionalità (non troverete mai un frullato di fragole a dicembre…).

In aggiunta a questa particolare attenzione alla sostenibilità dei cibi, Burgerville si caratterizza anche per un forte profilo ecologico delle proprie strutture e dell’intero ciclo di produzione: ad esempio, tutti gli olii da cucina vengono riutilizzati come bio-conbustibile; gran parte dell’elettricità proviene da fonti eoliche; e l’intero staff deve seguire un rigoroso programma di riciclo e smaltimento dei rifiuti.

I prezzi sono leggermente al di sopra della media, ma Burgerville ritiene che possano essere giustificabili soprattutto fra quelle persone sensibili ai problemi legati all’ambiente ad alla sostenibilità del consumo.

lunedì 22 giugno 2009

Il centro turistico che chiede ai clienti di decidere i prezzi

langenfeld2

La cittadina di Langenfeld, in Austria, è uno dei centri turistici più importanti delle Alpi tirolesi. In un periodo difficile anche per il turismo, ha deciso di sperimentare una nuova forma di marketing molto interessante per cercare di rendere la propria offerta più appetibile e più coerente con le attese: attraverso il programma Live Quality Check 200 persone potranno infatti passare un weekend nella cittadina soggiornando e praticando attività ad un costo… deciso da loro stessi. Grazie infatti alla formula “pay-as-you-want”, ciascun utente sarà chiamato a pagare solo la cifra che lui stesso riterrà onesto e corretto corrispondere (e a compilare un questionario sulla qualità/soddisfazione del soggiorno).

Aderiscono all’iniziativa molti alberghi, ristoranti e gestori di attività varie della zona. Ovviamente la formula non sarà la regola; si tratta infatti di un progetto promozionale che, a meno di successi clamorosi, sarà sperimentato una sola volta. Secondo i promotori dell’iniziativa, i vantaggi saranno triplici:

  • aumentare la notorietà della zona attraverso un’iniziativa che faccia parlare di sè
  • adattare la strategia dei prezzi a ciò che sarà emerso da questo esperimento
  • utilizzare le informazioni ricavate dai questionari come spunti di miglioramento dell’offerta complessiva del territorio

Insomma, un bell’esempio di marketing territoriale innovativo.

mercoledì 03 giugno 2009

Lo studio fotografico si specializza ancora: solo scatolette

weshootcans

Recentemente con l’esempio di We Shoot Bottles abbiamo già visto come uno studio fotografico può cavalcare la via della specializzazione creando una divisione “tematica” per un posizionamento originale in un mercato sempre più competitivo. Il risultato è quello di un’immagine aziendale facilmente riconoscibile e autorevole (“se vendono solo un prodotto, lo sapranno fare bene…”). Oltretutto, la cosa deve essere piaciuta molto ai clienti di questo studio visto che è stata da poco inaugurata una seconda divisione, questa volta specializzata nel fotografare scatolette.

Si chiama infatti We Shoot Cans (“fotografiamo scatolette”) ed è ancora una volta un esempio chiarissimo del concetto di semplicità dell’offerta: chiunque può capire in un attimo quali servizi offre questa azienda! Ed è anche un esempio di come, una volta individuata una nicchia di successo, si possa estendere la formula anche alle nicchie adiacenti…

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