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lunedì 28 aprile 2008

Fmi: l'Italia fanalino di coda in Europa

E’ stato presentato il rapporto 2008-2009 del Fondo monetario internazionale e per l’Italia si prevedono tempi bui, come peraltro ci si aspettava. Pil bloccato allo 0,3 per cento ed economia immobile, è questo lo scenario che si profila per il nostro paese. Il rapporto economico globale del Fmi stabilisce la crescita del Pil non oltre lo 0,3% nel 2008 e nel 2009, contro lo 0,6% fissato nelle ultime stime ufficiali del Governo. La media europea è prevista del 1,4% quest’anno e dell’1,2% per il prossimo, quindi l’Italia si appresta ad essere il fanalino di coda in Europa. In pratica, per l’Italia, un taglio dello 0,5% per il 2008 e dello 0,7% per l’anno dopo, rispetto a quanto l’istituto di Washington prevedeva a gennaio.

Ci aspettiamo una crescita bassa – ha precisato il vice capoeconomista del Fondo Monetario Internazionale, Charles Collyns – ma non una recessione”. Per Collins le stime sono in linea con quelle ufficiali. “L’Italia – ha commentato – è stata colpita dal rallentamento della congiuntura americana e dal rialzo dell’euro e la performance delle esportazioni non è forte”.

Discorso diverso per le altre grandi economie europee: la Germania avrà, con tutta probabilità, un aumento del prodotto pari all’1,4% nel 2008 e all’1% nel 2009, la Francia dell’1,4% e dell’1,2% nei due anni; la Spagna del 1,8% quest’anno e del 1,7% il prossimo.

martedì 22 aprile 2008

Donne ed occupazione: l'Italia supera solo Malta

Il tasso di occupazione femminile divide in due inesorabilmente il nostro paese. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, il nord Italia sarebbe allineato alle aree geografiche più evolute a livello mondiale, mentre il sud sprofonderebbe a livello Paesi come India e Bangladesh, e ben 26 punti percentuali al di sotto dell’Africa Sub-Sahariana. Un dato allarmante e molto preoccupante, per chi come me, è donna e lavora con impegno e costanza.

Il quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli, ha comparato i dati forniti da Eurostat, Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) ed Istat relativi al terzo trimestre 2007. Il tasso di occupazione femminile italiano, sul totale della corrispondente popolazione di riferimento, è di 46,9% ed attesta il nostro paese al penultimo posto in Europa, davanti solo a Malta. Ma se questo dato viene scomposto in aeree geografiche fornisce molti più elementi di approfondimento.

Il Nord ha un tasso di occupazione femminile pari al 57%, nella fascia d’età delle lavoratrici tra i 15 e 64 anni (meglio di Spagna, al 55% e molto vicino alla media UE del 58,8%) che sale ad uno sbalorditivo 74,3% nella fascia di età 25 – 34 anni. Su questa fascia il Nord Italia supera persino Svezia e Danimarca, prime a pari merito nell’Europa a 27, con il loro 73,3%.

Per quanto riguarda il lavoro femminile nel Sud Italia Zohreh Tabatabai, direttrice della Comunicazione dell’Ilo, lo ha definito “un inaccettabile spreco di talenti che zavorra l’economia del Paese”. Il tasso di occupazione tra i 15 e il 64 anni è, infatti, pari al 31,2%, peggio che in Asia meridionale. L’area che comprende Bangladesh, Bhutan, India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka e Iran vanta un 34,1%. Inoltre, nel mezzogiorno il tasso di disoccupazione femminile è del 14,1% e sale al 36,2% nella fascia di età 15 – 24 anni. Quello di inattività, cioè quello che comprende anche le donne che non cercano lavoro è addirittura del 63,7%.

Tra i problemi principali che ostacolano l’occupazione femminile sono da annoverare: il numero troppo basso di asili (in Campania sono 1,7% i posti sul totale dei bambini), lo scarso aiuto da parte delle nonne (che hanno più nipoti e più problemi di salute rispetto alle ‘colleghe’ del nord), la bassa propensione maschile alla condivisione della cura dei figli e l’idea da parte delle donne del sud che essere casalinga corrisponde ad un mestiere a tutti gli effetti.

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martedì 15 aprile 2008

Consigli per diventare un affittacamere

Vengono considerati esercizi di Affittacamere le strutture composte da non più di sei camere e con non più di 12 posti letto. Le camere ed i posti letto devono essere ubicati in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile nei quali sono forniti alloggio ed eventualmente servizi complementari. L’appartamento in cui si svolge l’attività di affittacamere deve possedere i requisiti strutturali e igienico edilizi previsti per le civili abitazioni dal locale Regolamento Edilizio comunale. Coloro che svolgono l’attività di affittacamere possono somministrare inoltre, limitatamente alle persone alloggiate all’interno dell’appartamento, alimenti e bevande nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni igienico sanitarie. In questo caso il Comune provvederà ad annotare in calce alla licenza di somministrazione l’attività complementare di affittacamere

AFFITTACAMERE PROFESSIONALE E NON PROFESSIONALE
L’attività di affittacamere può essere svolta sia a livello professionale che ‘non professionale’. Sono da considerarsi affittacamere non professionali coloro che esercitano l’attività nella casa di propria residenza e domicilio. Questi sono esonerati, oltre che dall’iscrizione nella sezione del Registro esercenti il commercio (R.E.C.), dalla presentazione della dichiarazione dei prezzi. L’attività svolta da titolari di attività di affittacamere che non risiedono nell’appartamento, invece, viene definita ‘professionale’.

CARATTERISTICHE DEI LOCALI
I locali devono essere ubicati in una zona nella quale è permesso lo svolgimento dell’attività di struttura ricettiva/affittacamere in base agli strumenti urbanistici vigenti. Inoltre è necessaria la conformità dei locali alle norme e prescrizioni in materia edilizia. La destinazione d’uso dei locali deve essere compatibile con l’attività di struttura ricettiva/affittacamere e non può essere modificata ai fini urbanistici. I locali devono rispettare le caratteristiche strutturali ed igienico-sanitarie previste per i locali di civile abitazione. Devono quindi essere muniti di un servizio igienico sanitario completo ogni sei persone o frazione di sei superiore a due, comprese le persone appartenenti al nucleo familiare o conviventi.

CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO OFFERTO
Le camere da letto devono essere arredate, oltre che da un letto, da una sedia o sgabello per persona, un armadio, un cestino rifiuti e un tavolo. Inoltre, devono essere comodamente accessibili, senza dover attraversare altre camere o servizi destinati alla famiglia o altro ospite. Ogni camera deve essere fornita di energia elettrica, acqua calda e fredda e riscaldamento. La pulizia delle camere ed il cambio di biancheria devono essere garantite ad ogni cambio di cliente e almeno una volta alla settimana.

COSA FARE PER INIZIARE L’ATTIVITÀ
Per iniziare l’attività occorre presentare al Comune, dove avrà sede l’attività, una denuncia di inizio di attività (DIA), anche utilizzando i moduli prestampati predisposti dai Comuni. Per chi come me è di Milano può visionare il sito del Comune di Milano www.comune.milano.it e scaricare la modulistica richiesta.
Coloro che apriranno l’attività nel comune di Firenze, il sito è www.comune.fi.it e nel comune di Roma www.comune.roma.it.

La Denuncia di Inizio Attività deve essere consegnata a:
Settore Commercio – Ufficio Licenze ex P.S.
via Larga 12 – terzo piano – stanza 384 – aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00
oppure

Protocollo Generale – Via Larga 12 – piano terra – orari al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 15.30 e il sabato dalle ore 8.45 alle ore 12.00

Nel caso di nuova apertura l’attività può essere iniziata decorsi 30 giorni dalla presentazione della denuncia. Contestualmente all’inizio dell’attività l’interessato deve dare comunicazione all’ufficio
Ufficio Competente:
Ufficio Licenze ex P.S.
via Larga 12 – terzo piano – stanza 384
tel. 02 88462240

Sulla DIA devono essere assolutamente riportate

  • le generalità del titolare l’attività
  • il numero e ubicazione dei vani destinati all’attività ricettiva
  • il numero dei posti letto
  • i servizi igienici a disposizione degli ospiti
  • gli eventuali servizi accessori offerti all’utenza

Il Comune provvede al rilascio dell’autorizzazione solo dopo aver verificato l’esistenza dei requisiti soggettivi del titolare o dell’eventuale rappresentante e dopo aver accertato fondatezza delle caratteristiche funzionali dei locali e dei requisiti igienico-sanitari. Gli accertamenti dei requisiti strutturali vengono svolti attraverso sopralluoghi di agenti abilitati oppure con l’acquisizione di una dichiarazione sottoscritta dall’interessato e controfirmata da un tecnico abilitato attestante la conformità delle strutture e dell’impiantistica. Il Comune comunica poi alla Giunta Regionale ed alla locale Azienda Promozione Turistica il rilascio dell’autorizzazione. L’autorizzazione ha carattere permanente: annualmente il titolare dovrà fare dichiarazione di prosieguo dell’attività medesima al Comune.

OBBLIGHI DEL TITOLARE DELL’ATTIVITA’
Il titolare dell’attività deve informare il Comitato provinciale prezzi in merito ai prezzi applicati entro il 31 luglio dell’anno precedente a quello cui si riferiscono. La mancata denuncia comporta l’obbligo dell’applicazione degli ultimi prezzi regolarmente denunciati. Gli affittacamere devono esporre, nell’appartamento, in modo, perfettamente visibile, una tabella riepilogativa dei prezzi praticati nell’anno in corso e delle caratteristiche dell’appartamento e devono esporre, in ogni camera, sempre in modo perfettamente visibile, un cartellino che indichi il prezzo massimo del pernottamento e degli eventuali servizi offerti nell’anno in corso.
Il titolare ha l’obbligo di comunicare giornalmente all’autorità di pubblica sicurezza l’arrivo delle persone alloggiate. Presso la struttura ricettiva, poi, deve essere esposta in modo ben visibile all’esterno l’insegna con la denominazione nonché l’indicazione della tipologia.

OBBLIGHI DEL TITOLARE IN CASO DI CESSAZIONE
Il titolare dell’attività che decide di cessare temporaneamente o definitivamente l’attività deve darne preventivo avviso al Comune. La cessazione temporanea non può essere superiore a sei mesi prorogabili, per fondati motivi, dal Comune una sola volta e per ulteriori sei mesi. Trascorso tale termine l’attività si intende cessata.

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martedì 08 aprile 2008

La Ferrero vince la causa contro la cinese Montresor

Cioccolatino Ferrero Rocher

L’azienda italiana Ferrero Rocher ha vinto la causa contro la cinese Montresor-Zhanjiagang Food accusata di farle  concorrenza sleale con dei cioccolatini contraffatti chiamati  ‘Tresor Dorè‘. La Corte Suprema di Pechino ha confermato ieri la sentenza di secondo grado del tribunale di Nanchino (12 gennaio 2006), nella quale la Montresor veniva condannata a pagare un risarcimento simbolico di 50mila euro alla Ferrero. Inoltre le veniva imposto di sospendere le vendite e di cambiare la confezione dei suoi cioccolatini.

Ora questa sentenza rende giustizia all’azienda dolciaria leader in Italia e quarta nel mondo, con un fatturato del gruppo di 5,4 miliardi di euro e con il patriarca Michele Ferrero considerato l’italiano più ricco al mondo. Il ministro per il Commercio internazionale e le Politiche europee, Emma Bonino ha parlato di una “sentenza che farà storia” nella lotta al falso made in China. La contraffazione costa all’Italia circa cinque miliardi di euro l’anno.

Giovanni Ferrero, amministratore delegato della Ferrero,  ha ringraziato personalmente con una telefonata l’ambasciatore italiano in Cina, Ricardo Sessa, per il sostegno e l’aiuto fornito durante il processo e per assicurargli che l’azienda presto ingrandirà la propria presenza in Cina

lunedì 31 marzo 2008

L'inflazione schizza al 3,3% rispetto al 2007

supermercato2.jpg

L’inflazione alle stelle nel mese di marzo tocca quota 3,3% rispetto allo stesso mese del 2007, contro il 2,9% di febbraio. L’inflazione segna in questo modo un record che non veniva toccato da quasi 12 anni, precisamente da settembre 1996 quando si registrò un +3,4%. Rispetto a febbraio i prezzi sono saliti del 0,5%, almeno secondo le stime preliminari dell’Istat. A provocare questa impennata dei prezzi sono ancora il comparto energetico con un + 9,8% (dell’1,8% rispetto a febbraio), i trasporti con un +5,8% e gli alimentari con il 5,5% in più. Anche se i prezzi rimanessero per tutto il 2008 sui livelli raggiunti a marzo, calcola l’Isae, l’inflazione media annua nell’anno in corso non potrebbe comunque scendere sotto il 2,4%.

Il rincaro si sente maggiormente nella borsa della spesa: la pasta si assesta su un + 17% tendenziale, il pane a +13,2%, la carne a + 4%, gli ortaggi a +4,8%, la frutta a +5,8% ed il latte a +10,5%. Sul piano dei carburanti il gasolio ha avuto una crescita del 20,2% rispetto allo stesso mese del 2007 e un incremento, rispetto al mese di febbraio, pari al 4,8%. Anche la benzina verde non arresta la sua corsa con un incremento di prezzo pari al 13,2% su base annua e al 2,1% su base mensile. L’indice al netto dell’energia, aggiunge l’Istituto di statistica, aumenta del 2,8%, contro il +2,4% registrato a febbraio. L’indice armonizzato, cioè quello che serve a fare i confronti con gli altri paesi europei cresce su base annua del 3,6% (contro il +3,1% del mese precedente), il livello più alto mai registrato dall’inizio delle serie storiche (1997).

I prezzi comunque corrono in tutta l’Eurozona. Il costo della vita in Europa, dati Eurostat, è cresciuto del 3,5% a marzo. “Una cifra non buona e superiore alle previsioni”, commenta Amelia Torres, portavoce della Commissione Europea.

Filed under: Senza categoria — Tag:, , , , , — alessandra @ 14:36
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