lunedì 28 luglio 2008

Le modifiche alla Robin Hood Tax varate dal Governo

Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno variato il decreto legge sulla manovra economica triennale che modifica la Robin Hood Tax su società energetiche, banche e assicurazioni. La tassa destinata a colpire gli extraprofitti delle aziende energetiche non dovrà trasferirsi sulle bollette dei consumatori. Rispetto alla prima versione dell’emendamento resta l’addizionale Ires di 5,5 punti per le società del settore petrolifero e dell’energia elettrica ma salta l’ulteriore aliquota di produzione (royalty) sull’attività estrattiva e l’attribuzione allo Stato di una quota pari all’1% della produzione annua.

Per le società che operano nell’energia si prospetta un maggior prelievo di 240 milioni nel 2008 rispetto alle stime di gettito emanate dal governo al varo del decreto. Viene introdotto all’articolo 81 una nuova disposizione: nel caso di consolidati nazionali “l’addizionale deve essere corrisposta autonomamente dalle singole società” che si occupano di attività energetica. Il fondo istituito per i meno abbienti, poi sarà alimentato non dalle società del settore petrolifero ma dagli istituti bancari, mentre la social card collegata verrà concessa in esclusiva ai residenti di cittadinanza italiana.

Dalla relazione tecnica si evince che “il passaggio alla tassazione del singolo reddito apportato (al netto, pertanto, sia della compensazione con le perdite apportate da altri soggetti che con le perdite pregresse del gruppo stesso) determina un incremento di base imponibile in capo allo stesso operatore tale da generare, rispetto alla stima contenuta nella Relazione tecnica originaria, un incremento di gettito pari a circa 70 milioni di euro. Poiché il peso relativo di tale gruppo risulta pari a quasi il 30% di tutto il gettito attribuibile ai gruppi energetici il maggiore gettito complessivamente attribuibile alla modifica delle modalità di determinazione della base imponibile ai fini dell’addizionale, nel caso di soggetti facenti parte di un consolidato nazionale, si stima possa generare un ulteriore gettito, rispetto a quanto indicato in sede di Relazione tecnica al provvedimento originario, pari a circa 240 milioni di euro di competenza, a partire dal 2008”.

1 commento

  1. Complimewnti a Michele Nista, assolitissimo genio negli affari, in cose di Borsa, ma anche con una fantastica passione democratica e civica. Potrebbe lui, si, salvare l´Italia. Ad averne di uomini cosi´.

    Comment by Gianni — giovedì 17 giugno 2010 @ 08:36

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