sabato 05 settembre 2009

Sono trentamila i posti di lavoro rimasti vacanti

piccole-imprese

Un’inchiesta svolta da Confartigianato sul fabbisogno di manodopera dei primi sei mesi dell’anno mette in luce come, nonostante la situazione di crisi economica attuale, il sistema delle piccole imprese e dell’artigianato potrà creare 94.670 posti di lavoro. Di questi, quasi un terzo (30.750) rischia di rimanere vacante. Per quanto si cerchino lavoratori disposti a farlo non si riesce a trovare nessuno. Se si calcola che sono stati circa 30mila i lavoratori che nel giugno scorso in Lombardia hanno avuto accesso alla cassa integrazione in deroga ci si rende conto dell’ampiezza del problema che smentisce sonoramente le dichiarazioni politiche fatte da alcuni, rivolte contro gli immigrati che ci ruberebbero il posto di lavoro.

Guardando i dati nello specifico si scopre che con un fabbisogno di 2.690 addetti, le piccole imprese ne cercano senza esito 1.390. I posti di lavoro per parrucchieri ed estetisti vacanti sono 3.210, cioè il 49% del totale di posti disponibili. Un’altra categoria presa in esame dall’indagine è quella degli elettricisti: rispetto alle esigenze dichiarate di 9.850 ne mancano all’appello 2.840, pari al 28,8% del totale. Ed ancora, il deficit di meccanici è di 1.640 unità e di idraulici 1.560. Anche l’edilizia non si sottrae a questa tendenza. Le piccole imprese edili hanno assunto 3.160 carpentieri contro i 4.500 di cui avrebbero bisogno.

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