Tag: aste online

giovedì 21 gennaio 2010

Neonisi, guadagnare online con Aste, e-commerce e DropShipping

Neonisi

Neonisi.com è un portale che per la prima volta in Italia, e probabilmente nel mondo, riesce a fondere insieme le Aste online, l’e-commerce ed il DropShipping (vendita senza magazzino), creando il primo Business Place del web, ovvero un luogo dove è possibile comprare, vendere online e guadagnare facendo imprenditoria.

Ideato da Fabio Cantoni e Daniele Penna, il sito Neonisi.com crea un punto di incontro tra gli imprenditori e le aziende che vogliono incrementare il loro giro d’affari sfruttando il web. Neonisi è in pratica una sorta di mercato virtuale dove si comprano e vendono prodotti di ogni tipo, sia all’asta che a prezzo fisso, in modo totalmente gratuito, applicando una piccola commissione (3% che si può ridurre fino a 1,5%) solo in caso di vendita realizzata. Neonisi, però, non propone solo aste online ma ne integra le potenzialità con la semplicità di gestione dei siti di commercio elettronico che permettono, ad esempio, di scegliere il tipo di spedizione e di pagamento oppure di modificare velocemente i prodotti messi in vendita ed inserirne dei nuovi attraverso un solo click.

Probabilmente però quello che rende diverso e speciale Neonisi.com rispetto agli altri siti simile è la sua parte business. Avere prodotti in vendita in Dropshipping, cioè di venderli senza averli acquistati prima, permette di avere prezzi all’ingrosso e non dovere sborsare niente anticipatamente. Il guadagno si quantifica nella differenza tra il prezzo all’ingrosso ed il prezzo di vendita. Il vantaggio sta poi nel versare l’importo all’azienda solo dopo aver ricevuto il pagamento dell’acquirente. Non male come idea di guadagno facile. Su Neonisi.com poi sia l’apertura di un negozio virtuale, con un numero illimitato di prodotti in vendita, o di un negozio in DropShip sono completamente gratuiti.

Un’altra possibilità fornita dal sito di e-commerce Neonisi è quella di sfruttare l’affiliazione che permette di avere da un 10% fino ad un 20% di guadagno su ogni vendita e acquisto che viene effettuato sul sito del proprio affiliato. In concreto il Company Partnership program permette di guadagnare una percentuale sulle commissioni generate dalle persone alla quali è stato consigliato di utilizzare Neonisi. Ogni utente registrato grazie ai propri mezzi di promozione guadagnarà una percentuale non solo quando venderà un oggetto ma anche quando ne comprerà uno. E tutto questo per sempre, senza limiti di tempo.

venerdì 20 marzo 2009

Con Spaarbod i depositi vanno all'asta

spaarbod

Ecco una novità interessante dal mondo delle banche e che dimostra ancora una volta, se mai ce n’era il bisogno, di come la rete possa favorire la trasparenza e la semplicità delle informazioni: invece di imbarcarsi in estenuanti ricerche della banca che pratichi il tasso migliore i consumatori olandesi possono oggi mettere i propri depositi all’asta attraverso la piattaforma del sito Spaarbod.

Il meccanismo è esattamente quello delle aste, dove c’è un venditore che mette in vendita qualcosa e una serie di offerenti che piazzano la propria offerta. In questo caso i “venditori” sono i consumatori che, dopo essersi iscritti sul sito, indicano l’ammontare di denaro che vogliono mettere da parte, per quanto tempo e a quali condizioni. A quel punto il sito non solo restituisce in automatico un elenco dei migliori tassi praticati sul mercato (fin qui niente di nuovo, sarebbe un normale sito di comparazione delle offerte) ma permette all’utente di scegliere se lanciare un’asta sui propri soldi; in caso affermativo, Spaarbod invia l’offerta alle banche partecipanti e nel giro di un giorno re-invia al cliente un elenco delle cinque migliori offerte. Il servizio è completamente gratuito per i consumatori, mentre gli istituti di credito pagano al sito una commissione per ogni offerta accettata.

Filed under: Banche — Tag:, , , , , , , — daniele.bellomo @ 15:14

lunedì 13 ottobre 2008

La crisi finanziaria colpisce anche eBay

La crisi finanziaria globale sta mettendo in difficoltà anche il colosso di aste online americano eBay. John Donahoe, presidente e Ceo della compagnia, ha diramato un breve comunicato in cui annuncia una riduzione del personale pari a 1.500 unità (anche se alcuni siti parlano di mille unità, come Repubblica ed altri addirittura di 15mila), cioè il 10% di tutti i lavoratori di Ebay. La decisione è stata presa per arginare la situazione che vede le quote di eBay scese di quasi un terzo nel 2008, il livello più basso raggiunto negli ultimi 5 anni.

Oltre alla crisi finanziaria generale che condiziona negativamente gli acquisti in rete, sono in molti a sostenere che anche gli aumenti delle tariffe imposte da eBay ai venditori, ormai quasi non più discriminanti rispetto l’apertura di un proprio sito di e-commerce, abbiano il loro ruolo nell’andamento negativo del core business della società. “Crescono i venditori scontenti a causa dei costi e di altri cambiamenti – dicono Brian Blair e Ryan Hunter, due analisti di Wedge. Crediamo che Ebay abbia visto scappare molti di essi dalla piattaforma a vantaggio di siti e-commerce privati”.

Se si somma a tutto questo il fatto che per il terzo trimestre il fatturato potrebbe essere sotto ai 15,7 miliardi di dollari rispetto a quelli registrati nel secondo trimestre e che il 50% di questo è fatto fuori dagli Stati Uniti con tutte le problematiche annesse alla rivalutazione del dollaro, la situazione che si delinea all’orizzonte non è delle migliori.

Nello stesso comunicato Dohahoe va sapere anche che “La compagnia ha infatti comprato per 820 milioni di dollari e 125 milioni di azioni, la “Bill Me Later“: un’azienda che produce un sistema per rendere più rapidi i pagamenti online. Con questo sistema gli utenti avranno la possibilità di effettuare acquisti a credito, il pagamento posticipato incentiverebbe così le spese d’istinto”.

Normale mossa di assestamento interno o investimento azzardato? Staremo a vedere.