Archivi: febbraio 2009

venerdì 27 febbraio 2009

La pubblicità intelligente che spia chi la guarda

Ecco un piccolo assaggio di quello che ci riserverà il futuro del marketing: le statunitensi TruMedia Technologies e Studio IMC (due aziende di soluzioni tecnologiche e informatiche) hanno sviluppato una tecnologia che consente a dei normali tabelloni pubblicitari (ovviamente equipaggiati con sensori e telecamere appositi) di registrare una serie di informazioni sulle persone che stazionano di fronte a loro. La tecnologia studiata utilizza una telecamera e un software per il riconoscimento facciale che promette di riuscire a determinare l’esatto sesso di una persona nell’85-90% dei casi. L’età invece, risultando molto più difficile da calcolare, viene determinata sulla base di macro-categorie standard (bambino, adolescente, adulto, anziano). Fra le altre informazioni utili che è possibile rilevare c’è anche il tempo di permanenza di fronte al cartellone, aspetto questo che permette di trarre indicazioni sul gradimento del messaggio da parte del lettore.

Di seguito un video (in inglese) che illustra il funzionamento della tecnologia.

Ovviamente una simile soluzione pone non pochi problemi di privacy, tanto più se si considera che nella maggior parte dei casi gli “osservati” non sanno di esserlo (il cartellone potrà anche recare un messaggio di avviso, ma non è affatto detto che il lettore, preso dal messaggio pubblicitario, sia in grado di leggerlo…). Gli inventori, dal canto loro, sostengono che i dati raccolti verranno conservati solo per il tempo necessario all’elaborazione di dati aggregati.

Vedendola in positivo invece, questa possibile evoluzione della pubblicità ci proietta in un mondo futuribile in cui cartelloni pubblicitari elettronici cambiano il proprio annuncio in base alla persona che si trova di fronte: un incubo da “grande fratello” o il sogno di ogni consumatore?

mercoledì 25 febbraio 2009

Brand Girl, il blog che mette in contatto imprese e consumatrici

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Brand Girl è un nuovo sito (il cui lancio è previsto verso la metà del 2009) che si promette di mettere in contatto le imprese ed i marchi produttori e i consumatori.

Una newsletter mensile, oltre agli articoli pubblicati sul blog, si occuperà di tenere in costante aggiornamento i suoi iscritti circa le ultime novità di prodotto in termini di stile, benessere, arredamento, tecnologia e viaggi. Questo sarà possibile perchè i produttori partner manderanno a Brand Girl campioni ed esempi dei nuovi prodotti, i quali verranno recensiti sul blog . I lettori potranno quindi, oltre a commentare le varie recensioni, partecipare a concorsi che metteranno in palio i prodotti stessi. Per finire, un tocco “etico”: i vincitori dei prodotti potranno infatti scegliere se tenere per sè i premi vinti oppure donarli in beneficienza.

Un’idea questa che si propone di uscire dai tradizionali meccanismi promozionali (in grande affanno oggi) e di sfruttare le potenzialità del web e delle sue comunità. Dal punto di vista delle aziende rappresenta un’interessante opportunità a basso costo per fare promozione in maniera diversa. Per avere successo però, il blog (che si rivolge ad un target specifico, quello delle donne) dovrà essere in grado di risultare autorevole circa le recensioni e di sviluppare una community di utenti sufficientemente ampia ed attiva. Staremo a vedere…

martedì 24 febbraio 2009

Borro, il primo banco dei pegni online

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In tempi di crisi economica è normale che si moltiplichino le iniziative di micro-credito, come abbiamo già visto con Wonga e i suoi prestiti istantanei. Un’altra segnalazione interessante riguarda invece il primo banco dei pegni online: Borro. Lanciato nel Regno Unito nell’agosto del 2008, Borro offre infatti un servizio di prestiti da 100 a 100.000 sterline in cambio di orologi, gioielli, quadri, rarità e macchine di lusso, che possono appunto essere lasciati “in pegno” in cambio di denaro contante.

Il servizio promette di far ottenere il denaro entro 1/2 giorni dalla richiesta, mentre i pegni degli utenti sono assicurati e custoditi in sicurezza. Per avviare la procedura di prestito gli utenti sono chiamati a compilare un form sul sito in cui vengono richiesti dati e descrizione degli oggetti che si vogliono impegnare; dopo una prima valutazione, il sito propone un prestito che di solito si aggira intorno al 40% del valore degli oggetti. Una volta accettata la transazione, il denaro viene accreditato direttamente sul conto corrente del richiedente. Gli interessi sui prestiti sono più bassi di altri circuiti simili, circa il 6% mensile (che scendono al 4% per prestiti superiori alle 1.000 sterline), mentre il tempo per la restituzione è di 6 mesi, passati i quali il “banco” si tiene i “pegni”.

Un servizio originale che sembra avere anche un discreto successo, se è vero come dichiara il sito che più dell’85% dei prestiti vengono restituiti completamente e per tempo.

lunedì 23 febbraio 2009

Tottoos, tatuaggi temporanei per le emergenze

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Ecco un altro esempio di imprenditoria innovativa: Tottoos vende tatuaggi temporanei personalizzati da utilizzare per “stampare” sulla pelle dei bambini numeri ed informazioni di emergenza.

Realizzati in ottima definizione, con materiali anallergici e certificati, i tatuaggi di Tottoos comprendono un testo personalizzato con una frase (come “se mi sono perso, chiamate…”) o il nome di un riferimento (la scuola, un’organizzazione, un indirizzo) e un numero di telefono da contattare in caso di emergenza. Ogni tatuaggio dura almeno 12 ore e il pacchetto base di 15 tatuaggi costa 14.95 $; sono disponibili anche offerte per acquisti più voluminosi (ad. esempio da parte di una scuola). I tatuaggi possono inoltre essere utilizzati anche per riportare importanti indicazioni mediche come allergie, disfunzioni e istruzioni da seguire in caso di emergenza.

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Un’idea interessante, che viene incontro al bisogno di sicurezze circa i propri figli da parte dei genitori.

venerdì 20 febbraio 2009

La nuova generazione di palestre per bambini

Nella lotta all’obesità infantile (grande piaga dei nostri giorni) adesso i genitori hanno un nuovo alleato: la palestra per bambini, che coniuga la passione per i videogiochi con l’esercizio fisico.

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Ecco tre esempi, tutti dagli Stati Uniti.

NexGym è una catena di palestre in franchising del cosidetto “exergaming” (il concetto del fare esercizio giocando, che sta alla base del grande successo dei videogiochi della Wii), pensate appositamente per un pubblico di ragazzi dai 6 ai 14 anni. Così come nelle normali palestre, i piccoli clienti hanno a disposizione varie “macchine” che altro non sono che videogiochi collegati all’equipaggiamento e agli attrezzi utilizzati. Possono così fare una pedalata sulla luna, combattere un corpo a corpo o prendere parte ad una competizione sportiva virtuale. I giochi disponibili in ogni palestra sono più di venti.

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In maniera analoga, operano anche Bulldog Interactive Fitness e xrcade.com

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