Dimostrando come tutto può essere migliorato, un’azienda irlandese, WeddingRunner.com, si è messa di recente a commercializzare tappeti da matrimonio fatti a mano. Una nicchia di mercato molto particolare e ristretta ma che negli Stati Uniti vede già diverse aziende contendersi questo esiguo (ma remunerativo, evidentemente) spazio di mercato.
Funziona così: si comincia scegliendo il motivo fra i numerosi proposti sul sito ed indicando in quali punti debbano comparire i vari elementi decorativi; quindi si passa alla scelta del colore di fondo del tappeto, poi al testo (ad esempio la data, il nome degli sposi o della Chiesa, ecc.) che deve apparire ed infine alla lunghezza complessiva del tappeto. Tutti i tappeti infatti hanno la larghezza standard di un metro, mentre la loro lunghezza può essere settata in base alle esigenze. Il costo di ogni realizzazione è calcolato in “piedi” (l’unità di misura anglosassone, corrispondente a circa 30 cm), dove ogni “piede” costa 19 euro.
Siccome i tappeti sono interamente realizzati a mano, ci vogliono circa 12 settimane per ricevere il proprio tappeto personalizzato. Sono possibili anche realizzazioni su disegni presentati dai clienti, ma in questo caso le settimane di attesa passano a 20.
Filed under: Senza categoria — daniele.bellomo @ 09:09
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Ecco un’altra azienda che permette ai propri clienti di personalizzare i propri acquisti: si chiama Quubi e vende case-da-gioco per bambini. La particolarità di questa azienda è che permette di scegliere sia la forma (fra le tre disponibili) sia i motivi e i colori che decorano porte, pareti e finestre. E non è finita: per coloro che sono particolarmente creativi e desiderano una casa che sia veramente unica, è possibile inviare a Quubi i propri disegni e motivi che andranno a caratterizzare la casetta.
Ovviamente si tratta di un prodotto che si posiziona su una fascia medio-alta del mercato, visto che i prezzi di ogni casa variano fra i 700 e i 1000 euro. Ma si sa, la personalizzazione costa…
Di seguito un breve video promozionale di Quubi.
Filed under: Senza categoria — daniele.bellomo @ 12:07
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La californiana Exuve è un nuova azienda di abbigliamento che vende vestiti disegnati e votati dai consumatori. Chiunque infatti può proporre direttamente online un disegno di un qualsiasi capo di abbigliamento (sia per uomo che per donna), scegliendo fra diverse combinazioni di modelli, colori e caratteristiche. Le varie proposte vengono poi discusse fra i membri della community di Exuve, i quali possono votare le varie creazioni e/o suggerire modifiche e adattamenti. Ogni creazione partecipa ad uno degli svariati concorsi organizzati ogni mese da Exuve e i capi vincitori di ogni concorso vengono poi messi in produzione per la vendita online direttamente sul sito. Interessante il fatto che i “designer” vincitori sono ricompensati con 500 dollari, un buono da 200 dollari da spendere sul sito Exuve e con il 5% dei ricavi per ogni capo venduto.
Filed under: Senza categoria — daniele.bellomo @ 12:06
In un’epoca orientata come questa alla personalizzazione non ci dobbiamo sorprendere di trovarla ovunque: persino nei libri illustrati per bambini. L’idea è dell’azienda argentina Stickie Story che vende in tutto il mondo libri illustrati personalizzabili con nomi e foto dei bambini che ci giocano.
Si comincia scegliendo dal sito il tema della storia (ad esempio “avventura nello spazio”); poi si caricano fino a tre foto personali, inserendo i nomi delle persone/personaggi. Fatto questo, Stickie Story stampa e spedisce a casa del cliente un libro a colori di 12 pagine e tre pagine di adesivi con i quali personalizzare la storia sul libro (una pagina contiene le facce delle persone scelte all’inizio, le altre due gli oggetti e gli elementi grafici per sviluppare la storia). Il costo di ognuno di questi libri-gioco è di 19 dollari.
Filed under: Senza categoria — daniele.bellomo @ 20:29
Quando la personalizzazione si spinge sempre più avanti: l’azienda tessile olandese De Ploeg ha presentato recentemente un prototipo di un nuovo tipo di tessuto pensato appositamente per poter essere colorato direttamente dai consumatori attraverso dei normali pennarelli. Al momento non si hanno altre notizie se non il fatto che si tratta di un prototipo sperimentale che forse non sarà nemmeno mai lanciato sul mercato ma che rappresenta comunque un segnale utile per capire in che direzione sta andando la sperimentazione…
Alcuni esempi di abiti fai da te dei designer Berber Soepboer e di Michiel Schuurman
Filed under: Senza categoria — daniele.bellomo @ 11:16
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