Category: Imprenditoria online

martedì 18 ottobre 2011

Telemarketing in azienda: come farlo e come difendersi

by Johan Koolwaaij

E’ metà mattina: hai preso il caffé, risposto alle mail arretrate e sei nel bel mezzo di un progetto. Squilla il telefono. Un classico. “Salve, parlo con XYZ? Le telefono per proporle…”. Tipicamente a questo punto si riaggancia, magari si stacca per un po’ il telefono, ma se dessimo retta al nostro interlocutore ci toccherebbe cambiare operatore telefonico, tariffe e fornitori almeno quattro volte al giorno.

I più cortesi si limitano a declinare l’offerta, i più creativi mettono in scena veri e propri scherzi telefonici per il malcapitato operatore del call center, altri si arrabbiano e basta. Sta di fatto, però, che le operazioni di telemarketing in ufficio, come a casa, risultano essere delle vere seccature, che spezzano la concentrazione e fanno rimpiangere di aver fatto installare la linea fissa.

Come difendersi da questo tipo di azioni commerciali? In primo luogo, se il nostro numero di utenza compare negli elenchi telefonici abbiamo implicitamente aperto la porta agli scocciatori. A partire dal 1 febbraio 2011, infatti, ogni numero registrato può finire nei database delle aziende senza commettere alcuna violazione della privacy, a meno che l’utente non dichiari di non voler essere contattato.

Questa dichiarazione deve essere fatta al Registro delle Opposizioni. Si può iscrivere il proprio numero direttamente online sul sito, oppure tramite raccomandata A/R o chiamando il numero verde 800 265265. La chiamata può essere effettuata esclusivamente dal numero in questione, altrimenti la dichiarazione risulta nulla (la linea suonerà occupata). Entro 24 ore dalla richiesta il numero risulta iscritto al registro.

Nonostante questa accortezza, però, nella maggior parte dei casi le telefonate continuano. Allora, invece di riagganciare automaticamente a ogni chiamata o lanciare anatemi, dobbiamo dichiarare all’operatore la nostra ferma volontà di essere cancellati dai loro elenchi. Se la richiesta non viene rispettata, la prima cosa da fare è inviare una raccomandata A/R all’azienda per chiedere formalmente la cancellazione. Se anche questa strada non dovesse procurare la pace sperata, possiamo rivolgerci al Garante della privacy, forti di una prova cartacea quale è la raccomandata. Allora, forse, potremo concentraci e lavorare in santa pace.

Qualora fosse invece la nostra stessa azienda a fare marketing telefonico, dobbiamo sapere che è necessario rivolgersi alla Fondazione Ugo Bordoni (FUB), l’ente di ricerca scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico per gestire il Registro delle Opposizioni. FUB raccoglie le richieste di dati da parte delle aziende e si impegna a fornire entro 24 ore liste di utenze che non si sono dichiarate contrarie a ricevere offerte telefoniche a scopi pubblicitari.

Questi elenchi sono scremati in base alle iscrizioni al registro e hanno una validità di 15 giorni. Passato tale periodo, l’elenco non sarà più utilizzabile. Sarà necessario che l’azienda ripeta la procedura FUB, per avere una lista di numeri sempre aggiornata ed evitare di chiamare gli utenti sbagliati. Non bisogna sottovalutare il rischio di essere etichettati come molestatori telefonici.

Questo procedimento da un lato dà maggiori garanzie di privacy agli utenti che non volgiono essere contattati, e dall’altro fa un progressivo lavoro di segmentazione del target per le aziende. Tra i contatti sulle liste, ci sarà via via una percentuale sempre maggiore di utenti interessati a ricevere offerte commerciali e quindi più propensi all’acquisto.

martedì 02 marzo 2010

Fai guadagnare la tua azienda con i gruppi di acquisto

gruppi di acquisto

Sempre alla ricerca di nuovi modelli di business, questa volta vi voglio proporre quello che in Cina viene chiamato Tuangou, gruppo d’acquisto. Questo sistema, nato appunto nel popoloso stato asiatico e giunto da poco anche in Italia, consente di vendere un prodotto o fornire un servizio scontato del 40-50% ad un numero di acquirenti interessati ad accaparrarsi questa offerta. L’offerta è valida 24 ore a partire da una data concordata.  Il numero minimo di persone necessarie affinché la vendita sia conveniente anche per il venditore, lo decide lui stesso, consentendogli così di avere un guadagno, seppur minore rispetto ad una normale transazione.

Questo meccanismo però permette di dare alla propria attività una visibilità notevole, attraverso la Rete, nel territorio di competenza e raggiungere centinaia di persone, cosa che non sarebbe possibile senza una costosa pubblicità. Inoltre il gruppo di acquisto consente, nel caso di successo dell’offerta, l’acquisizione di clienti certi senza nessun tipo di spesa (anche se con un minor guadagno).

In Italia sono due i principali siti che usano questo sistema: www.yaffil.com e www.tuangon.it attivi rispettivamente da febbraio e marzo di quest’anno. Entrambi i siti funzionano pressappoco allo stesso modo. Il consumatore deve iscriversi ad una mailing list e segnalare la propria città di riferimento. Ogni giorno vengono spediti a questo indirizzo le offerte migliori che possono spaziare da oggetti in vendita, a servizi di vario genere come ristoranti, cinema, teatri, palestre ecc. Il servizio offerto da questi siti è gratuito per le aziende nel caso in cui la transazione non si compia. Nel momento in cui invece la vendita va a buon fine viene calcolata una percentuale concordata sul ricavato totale delle aziende.

giovedì 21 gennaio 2010

Neonisi, guadagnare online con Aste, e-commerce e DropShipping

Neonisi

Neonisi.com è un portale che per la prima volta in Italia, e probabilmente nel mondo, riesce a fondere insieme le Aste online, l’e-commerce ed il DropShipping (vendita senza magazzino), creando il primo Business Place del web, ovvero un luogo dove è possibile comprare, vendere online e guadagnare facendo imprenditoria.

Ideato da Fabio Cantoni e Daniele Penna, il sito Neonisi.com crea un punto di incontro tra gli imprenditori e le aziende che vogliono incrementare il loro giro d’affari sfruttando il web. Neonisi è in pratica una sorta di mercato virtuale dove si comprano e vendono prodotti di ogni tipo, sia all’asta che a prezzo fisso, in modo totalmente gratuito, applicando una piccola commissione (3% che si può ridurre fino a 1,5%) solo in caso di vendita realizzata. Neonisi, però, non propone solo aste online ma ne integra le potenzialità con la semplicità di gestione dei siti di commercio elettronico che permettono, ad esempio, di scegliere il tipo di spedizione e di pagamento oppure di modificare velocemente i prodotti messi in vendita ed inserirne dei nuovi attraverso un solo click.

Probabilmente però quello che rende diverso e speciale Neonisi.com rispetto agli altri siti simile è la sua parte business. Avere prodotti in vendita in Dropshipping, cioè di venderli senza averli acquistati prima, permette di avere prezzi all’ingrosso e non dovere sborsare niente anticipatamente. Il guadagno si quantifica nella differenza tra il prezzo all’ingrosso ed il prezzo di vendita. Il vantaggio sta poi nel versare l’importo all’azienda solo dopo aver ricevuto il pagamento dell’acquirente. Non male come idea di guadagno facile. Su Neonisi.com poi sia l’apertura di un negozio virtuale, con un numero illimitato di prodotti in vendita, o di un negozio in DropShip sono completamente gratuiti.

Un’altra possibilità fornita dal sito di e-commerce Neonisi è quella di sfruttare l’affiliazione che permette di avere da un 10% fino ad un 20% di guadagno su ogni vendita e acquisto che viene effettuato sul sito del proprio affiliato. In concreto il Company Partnership program permette di guadagnare una percentuale sulle commissioni generate dalle persone alla quali è stato consigliato di utilizzare Neonisi. Ogni utente registrato grazie ai propri mezzi di promozione guadagnarà una percentuale non solo quando venderà un oggetto ma anche quando ne comprerà uno. E tutto questo per sempre, senza limiti di tempo.

martedì 03 novembre 2009

Wikilabour, il dizionario online del lavoro

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E’ appena stato presentato e messo online Wikilabour, il dizionario per i diritti dei lavoratori ideato dalla Cgil Milano e dalla Cgil Lombardia, ed ha già registrato un successo senza precedenti. Solo ieri 350mila visitatori hanno cercato informazioni per orientarsi nell’universo del lavoro su Wikilabour. Il sito si avvale della collaborazione di quattro avvocati (Cosimo Francioso, Giovanni Marcucci, Mario Fezzi e Franco Scarpelli) e di organi che ne assicurano il costante aggiornamento dei contenuti ,come il Comitato dei Garanti (cui partecipano docenti universitari ed esperti di diritto) ed un team di collaboratori di vario genere.

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lunedì 13 luglio 2009

Come investire e guadagnare nella digitalizzazione dei libri

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E’ tempo di cambiamenti e di innovazioni per tutti e nemmeno il tranquillo mondo dei libri è esente da questo meccanismo. Kirtas Books è una libreria online molto particolare la cui principale attività è quella di digitalizzare e quindi rivendere (sia in versione elettronica che, su richiesta, in copia fisica) libri rari e andati fuori stampa. A questo posizionamento, già di per sè molto originale, Kirtas Books aggiunge anche un prodotto/servizio in pieno stile 2.0: i clienti infatti possono “investire” del denaro per la digitalizzazione di un libro e guadagnare una percentuale dalle successive vendite. Attraverso infatti il programma chiamato “Investi in conoscenza” è possibile scegliere di “scommettere” sulla digitalizzazione di libri di nostro gradimento (o che pensiamo possano avere delle buone vendite) e guadagnare il 5% per ogni vendita successiva.

Ecco un po’ di numeri per farsi un’idea più precisa del meccanismo: il programma costa circa 28 dollari per ogni libro, che può essere venduto in tre forme (digitale, fisica con copertina rigida o con copertina morbida) che costano rispettivamente 1.95$, 8.05 $ e 18.05 $. Quando un altro cliente decide di comprare, ad esempio, una copia del libro in versione con copertina morbida, il “finanziatore” di quel libro riceve sul suo conto 40 centesimi. Tutti i “finanziatori” inoltre possono controllare lo stato dei loro conti direttamente online ed in tempo reale. Di seguito un breve video che spiega i meccanismi della digitalizzazione.

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