Archivi: novembre 2009

lunedì 23 novembre 2009

Privatizzazione acqua: tariffe più elevate ma non gli investimenti

Privatizzazione acqua3

Nonostante le rassicurazioni del ministro delle Politiche Europee Andrea Ronchi, il suo decreto, che da venerdì scorso è legge, cambierà in modo evidente le cifre spese dai cittadini italiani per poter usufruire dell’acqua. Secondo Ronchi, invece, “non ci saranno innalzamenti delle tariffe” e la privatizzazione della gestione delle risorse idriche farà sì che vengano investiti ingenti capitali privati nel miglioramento della rete idrica, per cercare di arginare la questione delle perdite. Nel nostro paese almeno il 30% della acque viene perso a causa delle falle della rete idrica per un totale di 2,6 miliardi di metri cubi l’anno. Questa perdita incide sui costi industriali per circa 220 milioni l’anno (l’equivalente del  10% del fatturato totale – 2,5 miliardi di eruo – delle società idriche che operano in Italia) ed il mancato ricavo finale si aggira nel suo complesso a 3 miliardi di euro. Il problema è che da quando è cominciato il processo di privatizzazione dell’acqua in Italia, a metà anni ’90, gli investimenti sono scesi del 70% mentre le tariffe hanno registrato un + 61%.

Guardando quello che è successo anche in altri paesi europei che prima dell’Italia hanno deciso di privatizzare la gestione della loro rete idrica sembra proprio che la privatizzazione non abbia portato i benefici sbandierati ai cittadini e alla rete idrica. Già nel 1984 l’allora sindaco di Parigi, Jacques Chirac diede il via a un programma di privatizzazione delle acque della capitale. Dal primo gennaio 2010, l’acqua tornerà ad essere gestita dal Municipio perché in questi ultimi 25 anni i prezzi sono cresciuti in modo sistematico e, secondo le stime, il ritorno al pubblico permetterà di risparmiare trenta milioni di euro l’anno. In Inghilterra la Tatcher fece la stessa cosa nel 1989: nel giro di qualche anno i prezzi per il servizio raddoppiarono ma senza registrare un miglioramento in termini di qualità della rete. In Italia l’esempio di Arezzo è emblematico. Nel 1999 la città toscana ha affidato il suo servizio idrico ai privati e oggi la sua è una delle bollette più elevate nel Paese anche se c’è chi fa notare come la qualità dell’acqua e la fiducia dei cittadini sia notevolmente aumentata.

venerdì 13 novembre 2009

Aprire un baby parking, semplice e redditizio

Baby parking

L’apertura di un’attività che non richiede un eccessivo iter burocratico ed un investimento iniziale troppo sostenuto è quella di un baby parking. Il baby parking differisce da un asilo nido perché fornisce solo un servizio per i genitori che occasionalmente devono assentarsi e non sanno a chi lasciare i loro bambini. Nei baby parking un bambino può essere ospitato al massimo per 6 ore al giorno e deve avere tra i 13 mesi ed i 6 anni.

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martedì 03 novembre 2009

Wikilabour, il dizionario online del lavoro

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E’ appena stato presentato e messo online Wikilabour, il dizionario per i diritti dei lavoratori ideato dalla Cgil Milano e dalla Cgil Lombardia, ed ha già registrato un successo senza precedenti. Solo ieri 350mila visitatori hanno cercato informazioni per orientarsi nell’universo del lavoro su Wikilabour. Il sito si avvale della collaborazione di quattro avvocati (Cosimo Francioso, Giovanni Marcucci, Mario Fezzi e Franco Scarpelli) e di organi che ne assicurano il costante aggiornamento dei contenuti ,come il Comitato dei Garanti (cui partecipano docenti universitari ed esperti di diritto) ed un team di collaboratori di vario genere.

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