
Ecco un esempio molto chiaro di come, per fare innovazione, non sempre serva inventare qualcosa di nuovo; e di come a volte basti unire due cose che esistono già. Stiamo parlando di Tokyo Jogging, una nuova appplicazione che permette al wiimote, il dispositivo di controllo della console di gioco Wii, di dialogare con il famoso servizio Google Street View.
Il risultato, visibile nel video qui sotto, non è certo esaltante in quanto risente della ancora non perfetta fluidità delle immagini in Street View; ma è comunque interessante perchè probabilmente ci mostra un piccolo esempio del futuro del fitness…
Try to run on the google street view like a jogging game of wii fit from katsuma on Vimeo.
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In un’epoca orientata come questa alla personalizzazione non ci dobbiamo sorprendere di trovarla ovunque: persino nei libri illustrati per bambini. L’idea è dell’azienda argentina Stickie Story che vende in tutto il mondo libri illustrati personalizzabili con nomi e foto dei bambini che ci giocano.
Si comincia scegliendo dal sito il tema della storia (ad esempio “avventura nello spazio”); poi si caricano fino a tre foto personali, inserendo i nomi delle persone/personaggi. Fatto questo, Stickie Story stampa e spedisce a casa del cliente un libro a colori di 12 pagine e tre pagine di adesivi con i quali personalizzare la storia sul libro (una pagina contiene le facce delle persone scelte all’inizio, le altre due gli oggetti e gli elementi grafici per sviluppare la storia). Il costo di ognuno di questi libri-gioco è di 19 dollari.

Tutti sanno che il pane e i prodotti di pasticceria sono più gustosi quando appena sfornati. Per i clienti, tutto sta nel conoscere i momenti giusti. Per i forni, una soluzione è quella di stabilire un orario e di comunicarlo alla propria clientela (“alle 16.00 bomboloni caldi”). Oppure quella, molto più al passo con i tempi, di utilizzare Baker Tweet: un dispositivo elettronico sviluppato dall’azienda inglese Poke che permette di mandare messaggi sul famoso social network Twitter semplicemente girando una manopola.
Le cucine e i laboratori di un forno non sono infatti l’ambiente adatto ai computer e ai dispositivi elettronici in genere, mentre Baker Tweet utilizza una speciale centralina da muro studiata apposta per funzionare correttamemente anche in mezzo alle uova, alla farina e al calore. Il meccanismo è semplicissimo: il forno interessato ad usufruire del servizio comincia iscrivendosi sul sito e compilando un elenco di messaggi predeterminati (es. “pane fresco”) per tutti i prodotti dei i quali intende comunicare la realizzazione. Dopo aver ricevuto ed installato il dispositivo di Baker Tweet nelle stanze di lavoro, basterà girare la manopola per selezionare la voce desiderata e premere un bottone per inviare il messaggio su Twitter. Geniale, no?
Di seguito un video che ne illustra il funzionamento.
BakerTweet from POKE on Vimeo.
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Si chiama We Shoot Bottles (“Fotografiamo bottiglie”) e già il nome dice tutto. Si tratta di uno studio fotografico (o meglio: di una divisione di uno studio fotografico, l’inglese Red Photography Ltd) che ha scelto di proporsi sul mercato come specialista di un solo tipo di soggetto: le bottiglie e i contenitori per liquidi di qualunque tipo, dai liquori ai flaconi per detersivi.
Tutto è impostato secondo criteri di semplicità. Il prodotto/servizio è uno solo: immagini professionali in alta definizione di qualsiasi tipo di bottiglia. Il sito, attraverso cui si svolge l’intero processo commerciale, si compone di una sola e innovativa pagina a scorrimento orizzontale contenente non più di 150 parole con cui comunque viene descritto in maniera esaustiva il servizio offerto. I prezzi infine sono molto bassi (circa 30 sterline) e, cosa inconsueta per uno studio fotografico, esposti tranquillamente in home page.
Come detto, l’intero processo commerciale avviene su Internet ed è estremamente semplice: i clienti interessati al servizio (presumibilmente We Shoot Bottles si rivolge al mercato dei piccoli imrpenditori e professionisti che non possono o non vogliono permettersi i costi di un servizio fotografico tradizionale) inviano le bottiglie che devono essere fotografate agli uffici di We Shoot Bottles; qui un fotografo professionista effettua gli scatti, che vengono poi ritoccati e messi online nella Bottles Bank, un’area protetta del sito che i clienti raggiungono tramite password.
Insomma un posizionamento all’insegna della semplicità e della trasparenza.
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Sempre restando in tema di animali, ecco un’altra notizia curiosa: un locale di Tokyo, il Cat Cafè Calico, ha 14 gattini che possono essere affittati dai clienti per giocare con loro mentre sorseggiano un buona tazza di thè. Il costo dell’affitto è di 2.000 yen (circa 15 euro) per 3 ore di “felino-terapia”. Al di là delle stravaganze infatti, il concept di questo locale si rivolge a quelle persone, amanti degli animali, che vogliono sperimentare i benefici in termini di relax e di divertimento dell’accarezzare e giocare con un gattino ma che, per mille ragioni, non possono tenerne uno in casa. Di seguito un breve video del locale:
Al momento non ci sono altre notizie sul gradimento da parte del pubblico di questa tipologia di locale se non quella che, nella sola Tokyo, almeno altri due locali offrono un servizio del genere: sarà una semplice moda di un periodo e che rimarrà circoscritta al solo “pazzo” Giappone o siamo di fronte ad un nuovo concept di successo?
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