giovedì 25 giugno 2009

Una stanza in albergo di lusso a 19$ (letto non incluso)

ranchobernardoinn

L’albergo di lusso di San Diego Rancho Bernardo Inn ha deciso di sperimentare una nuova frontiera del marketing, offrendo ai propri clienti un rivoluzionario modello di prezzi chiamato “The Survivor Package” (letteralmente, “il pacchetto per sopravvissuti”).

L’idea dell’iniziativa è semplice: chiedere ai clienti attanagliati dalla crisi “a cosa sarebbero disposti a rinunciare” per uno sconto sul prezzo di una camera. E aiutarli con un listino prezzi molto particolare: una stanza per due persone e colazione inclusa costa 219 dollari a notte, ma rinunciando a varie comodità può costare anche meno. E cioè:

  • 199 $ senza colazione
  • 179 $ senza frigobar
  • 159 $ senza aria condizionata o riscaldamento
  • 139 $ senza cuscini (!)
  • 109 $ senza lenzuola
  • 89 $ senza luci (!!)
  • 59 $ senza biancheria
  • 39 $ senza gli articoli da toilette
  • 19 $ senza letti (!!!)

Ovviamente l’iniziativa non deve essere presa alla lettera (c’è da chiedersi se esiste qualcuno che accetterebbe di soggiornare  in un albergo di lusso dormendo sul pavimento…), ma piuttosto come un’abile mossa di marketing per catturare l’attenzione di un pubblico sempre più distratto (e attento al risparmio…). Se poi c’è qualcuno che pur di spendere un po’ meno è disponibile a dormire senza cuscini, in questo albergo sarà bene accetto…

mercoledì 24 giugno 2009

Il letto con aria condizionata per alberghi tropicali

evening-breeze

Nei climi tropicali, più dell’80% dell’energia utilizzata in una camera di albergo è per l’aria condizionata. Una valida (e sostenibile) alternativa è oggi rappresentata da Evening Breeze, un letto a baldacchino dotato di un meccanismo di refrigerazione che usa solo una piccola parte di quell’energia.

Il sistema a baldacchino del letto Evening Breeze contiene un impianto di condizionamento dell’aria e di settaggio dell’umidità in grado di rendere il letto fresco pur con le finestre della camera aperte. Una zanzariera isolante infatti garantisce il mantenimento del microclima stabilito e la contemporanea esclusione di zanzare ed insetti indesiderati. L’intera apparecchiatura è realizzata con materiali ecosostenibili: il legno utilizzato è approvato dall’FSC, mentre il refrigerante è certificato ecologicamente.

Un altro aspetto che rende questa innovazione interessante sono i bassi consumi: mentre il consumo medio di un impianto di condizionamento di una camera è di circa 1.200-2.000 Watts, il letto Evening Breeze si “accontenta” di soli 400 Watts; il che costituisce un risparmio energetico di circa il 60% per ogni stanza.

Al momento cinque fra resort e alberghi nei Caraibi (Plaza Beach Resort, Kontiki Beach Club e Sorobon Beach Resort) e in Sudafrica (Sefapane Lodge e Kololo Game Reserve) si sono equipaggiati con questi letti, ma visti i cambiamenti climatici in atto non sorpendiamoci se li vedremo presto in un albergo della nostra città…

martedì 23 giugno 2009

Burgerville: la catena di fast food ecosostenibile

burgerville

Non è sicuramente la sola catena di fast food ad aver scelto la via della sostenibilità, ma di certo è la più grande. Si tratta di Burgerville, un marchio di fast food attivo fin dagli anni ’60 nella parte nord-occidentale degli Stati Uniti. L’impegno dei suoi 39 ristoranti è quello di garantire ai propri clienti pasti fatti con cibi locali e stagionali: le carni infatti provengono tutte da allevamenti certificati dell’Oregon, mentre l’attenzione per tutti gli altri prodotti è alla loro provenienza (rigorosamente locale) e alla loro stagionalità (non troverete mai un frullato di fragole a dicembre…).

In aggiunta a questa particolare attenzione alla sostenibilità dei cibi, Burgerville si caratterizza anche per un forte profilo ecologico delle proprie strutture e dell’intero ciclo di produzione: ad esempio, tutti gli olii da cucina vengono riutilizzati come bio-conbustibile; gran parte dell’elettricità proviene da fonti eoliche; e l’intero staff deve seguire un rigoroso programma di riciclo e smaltimento dei rifiuti.

I prezzi sono leggermente al di sopra della media, ma Burgerville ritiene che possano essere giustificabili soprattutto fra quelle persone sensibili ai problemi legati all’ambiente ad alla sostenibilità del consumo.

lunedì 22 giugno 2009

Il centro turistico che chiede ai clienti di decidere i prezzi

langenfeld2

La cittadina di Langenfeld, in Austria, è uno dei centri turistici più importanti delle Alpi tirolesi. In un periodo difficile anche per il turismo, ha deciso di sperimentare una nuova forma di marketing molto interessante per cercare di rendere la propria offerta più appetibile e più coerente con le attese: attraverso il programma Live Quality Check 200 persone potranno infatti passare un weekend nella cittadina soggiornando e praticando attività ad un costo… deciso da loro stessi. Grazie infatti alla formula “pay-as-you-want”, ciascun utente sarà chiamato a pagare solo la cifra che lui stesso riterrà onesto e corretto corrispondere (e a compilare un questionario sulla qualità/soddisfazione del soggiorno).

Aderiscono all’iniziativa molti alberghi, ristoranti e gestori di attività varie della zona. Ovviamente la formula non sarà la regola; si tratta infatti di un progetto promozionale che, a meno di successi clamorosi, sarà sperimentato una sola volta. Secondo i promotori dell’iniziativa, i vantaggi saranno triplici:

  • aumentare la notorietà della zona attraverso un’iniziativa che faccia parlare di sè
  • adattare la strategia dei prezzi a ciò che sarà emerso da questo esperimento
  • utilizzare le informazioni ricavate dai questionari come spunti di miglioramento dell’offerta complessiva del territorio

Insomma, un bell’esempio di marketing territoriale innovativo.

lunedì 15 giugno 2009

Come fare per aprire un Bar (o un caffè)

bar

Sono tanti i Bar o i Caffè che spesso chiudono i battenti perché gli affari non vanno al meglio. Allo stesso modo però sono tanti altri quelli che spuntano nelle nostre città, spesso caratterizzati da innovazione e originalità, pronti ad accattivare nuovi clienti. Per aprire un bar o un caffè, definiti dalla legge “esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande“, sono necessari alcuni passaggi, che spesso cambiano da comune a comune, e da regione a regione. Innanzitutto, per somministrazione al pubblico di alimenti e bevande si intende la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio o in un’area aperta al pubblico, a tal fine attrezzati (bar, ristoranti, discoteche con somministrazione, ecc.).

AUTORIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
Per iniziare un’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è necessario richiedere il permesso all’Ufficio comunale di pertinenza dell’esercizio di vendita.  E’ lo stesso Comune ad indicare al richiedente i documenti necessari in base al proprio piano di localizzazione e ad eventuali bandi per nuove aperture.  Per le nuove apertura, infatti, è necessario rientrare nei piani comunali di localizzazioni che ogni Comune deve predisporre in base agli indirizzi emanati dalle rispettive Regioni, sentite le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative.

Subingresso
Nel caso invece si subentri  (subingresso) in un esercizio già esistente, oltre all’avvenuta cessione dell’attività (comprovata da atto notarile), è necessaria la presentazione di una domanda per il rilascio dell’autorizzazione.  Il subentrante già in possesso dei requisiti professionali alla data di acquisto del titolo, può iniziare l’attività immediatamente dopo aver presentato al Comune la dichiarazione di inizio attività.

Il modulo di domanda per il rilascio di questa autorizzazione deve essere chiesto al Comune nel cui territorio si intende aprire l’attività.

Le domande, le dichiarazioni e le comunicazioni previste per il rilascio dell’autorizzazione devono essere redatte utilizzando l‘apposita modulistica approvata dal Comune sulla base delle disposizioni regionali.

Il rilascio di autorizzazione per l’apertura di un nuovo esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande è subordinato all’osservanza dei criteri e parametri di programmazione, per l’insediamento sul territorio comunale,  di nuove attività di somministrazione:

RILASCIO AUTORIZZAZIONE
L’autorizzazione per l’apertura di un nuovo esercizio di somministrazione viene rilasciata previo:

  • esito favorevole dell’istruttoria. L a comunicazione dell’esito viene inviata per raccomandata R/R al richiedente entro 45 giorni dal ricevimento dell’istanza,
  • acquisizione della documentazione eventualmente richiesta,
  • verifica del possesso dei requisiti morali e professionali,
  • verifica d’ufficio della sorvegliabilità dei locali (ai sensi  del D.M. 17/12/92 N. 564) e della loro agibilità con destinazione d’uso commerciale

L’attività di somministrazione alimenti e bevande deve essere esercitata nel rispetto delle vigenti norme in materia igienico-sanitaria, edilizia, urbanistica, di sicurezza e di destinazione d’uso dei locali.

REQUISITI RICHIESTI:
I requisiti necessari per il rilascio dell’autorizzazione amministrativa per la somministrazione di alimenti e bevande sono:

  • Requisiti indicati dall’articolo 5 del D.Leg. 8 agosto 1994 n. 490 (antimafia);
  • Requisiti professionali (cambiano a seconda della Regione) che devono essere posseduti: dal titolare in caso di Ditta Individuale, dal Legale Rappresentante in caso di Società. Nel caso in cui il Legale Rappresentante fosse sprovvisto dei requisiti professionali richiesti deve essere nominato, ai sensi dell’art. 2209 del C.C., un procuratore in possesso dei requisiti, al quale deve essere conferita l’effettiva conduzione dell’esercizio.
  • iscrizione nel Registro delle imprese presso la Camera di Commercio;
  • per gli stranieri, permesso di soggiorno in corso di validità;

DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA’ (DIA)
La presentazione al Comune della dichiarazione/denuncia di inizio attività abilita l’esercente, sussistendone i presupposti ed i requisiti, ad intraprendere l’attività, fatto salvo il rispetto dei termini procedimentali previsto da altre disposizioni che disciplinano la materia. Il modulo di domanda DIA deve essere chiesto al Comune nel cui territorio si intende aprire l’attività

COMUNE DI MILANO

Presso il Comune di Milano, per ottenere il rilascio dell’autorizzazione iniziale per la somministrazione di alimenti e bevande in un pubblico esercizio è necessario presentare domanda:

  • in duplice copia a COMUNE DI MILANO – Protocollo Generale – Via Larga, 12 – piano terra (lun. – ven. 8,30 – 15,30  —  sabato 8,45 – 12,00)

oppure:

  • in duplice copia a COMUNE DI MILANO – Direzione Centrale Attività Produttive – Settore Commercio – Servizio Pianificazione e Sviluppo – Via Larga, 12 – terzo piano – stanza 325 – (lun. – ven. 8,30 – 12,00)

oppure:

  • invio postale tramite raccomandata R/R; in tal caso trattenere presso l’esercizio copia della domanda allegandovi prova del ricevimento (cartolina r.r.).
« Older PostsNewer Posts »