Tag: e-commerce

lunedì 19 novembre 2007

Il business per tutti: l'e-commerce

Tutti gli analisti lo confermano, in Italia è boom dell’e-commerce. Nel 2006, secondo una ricerca di Shop.org l’aumento è stato del 45% rispetto all’anno precedente. E allora perché non aprire un negozio su internet e cavalcare l’onda del guadagno (quasi) sicuro?

PERMESSI NECESSARI
Per fare questo è necessario innanzitutto avere la Partita Iva, o in caso contrario, aprirla, ed iscriversi alla Camera di Commercio. Verificando i prezzi dell’operazione tramite la consulenza di un commercialista l’importo dell’operazione si aggira intorno ai 1.000 – 1.800 euro (parcella compresa). I moduli per l’iscrizione sono reperibili presso le sedi locali. Il passo successivo è quello di comunicare al Comune l’inizio dell’attività tramite la compilazione di una scheda che può essere scaricata direttamente online. La copia del modello, “corredata degli estremi dell’avvenuta ricezione da parte del Comune, va presentata al Registro Imprese della CCIAA della Provincia dove è ubicato l’esercizio, entro 30 giorni dall’effettivo verificarsi del fatto qualora non siano giunte da parte del Comune comunicazioni contrarie”.

IL SITO INTERNET
Molte persone intenzionate ad intraprendere questa nuova tipologia di business non conoscono affatto lo strumento internet. Le strade che si possono percorrere in questa fase sono due:

– Ci si affida per la gestione del sito ad un collaboratore esperto ed esterno
– Nel caso in cui si voglia fare tutto per conto proprio si può:

  • seguire i convegni tematici organizzati dall’Associazione Italiana del Commercio Elettronico sul suo sito Aicel. it
Chi invece conosce internet ed è in grado di gestire interamente il processo da solo può affidarsi a quei siti che forniscono sistemi di e-commerce:
MERCE
Per iniziare l’attività conviene avere un piccolo magazzino dove tenere la merce. E’ necessario prendere contatto con i corrieri per spedire i prodotti ai clienti. Sicuramente un corriere privato è la miglior scelta (TNT, mailbox ecc) altrimenti si può usufruire del servizio di Poste Italiane.
PAGAMENTI
I clienti pagano principalmente con carta di credito, quindi è necessario istituire un conto corrente per le transazioni commerciali al quale si può includere il bonifico bancario, come modalità di pagamento. I maggiori istituti che gestiscono queste operazioni sono Paypal (che va per la maggiore) e Banca Sella.

COSTI
Esistono diversi finanziamenti per chi vuole aprire un e-shop. Periodicamente vengono pubblicati bandi nazionali che si occupano di questo e sono messi a disposizione dal Ministero per le riforme e le Innovazioni. Ci sono anche bandi regionali dedicati alla creazione di siti web e all’innovazione.

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mercoledì 11 luglio 2007

Nel 2007 frenata dell'e-commerce in Italia

Il rapporto annuale stilato da Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano), in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, con il contributo di CartaSi, eBay e PayPa, presentato nei giorni scorsi all’Italian e-Commerce Forum, fotografa una situazione italiana in frenata rispetto alle altre realtà europee.
Per la prima volta dopo sette anni il nostro paese registrerà una crescita dell’e-commerce inferiore al 40%. Nel 2007, infatti, supererà i 5 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2006. L’export conferma questo andamento e aumenta solo di 22 punti, arrivando a quota 900 milioni e dimostrando di non essere ancora sfruttato dal made in Italy. In termini assoluti il commercio elettronico nel nostro paese è un decimo rispetto alla Gran Bretagna e un terzo rispetto alla Francia, nonostante il numero d navigatori internet sia uguale ai cugini d’oltralpe. La percentuale sul totale delle vendite in Italia è solo dell’0,6 % contro una media europea che oscilla tra 1,5% e il 5%.
Secondo Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, il gap con gli altri paesi europei può essere dovuto principalmente alla carenza di offerta online in Italia in molti settori, soprattutto quelli che commercializzano prodotti fisici, come abbigliamento, arredamento, alimentari etc. Tra le 20 maggiori aziende italiane che detengono il 77% del mercato totale, infatti, solo due vendono prodotti fisici, mentre le restanti vendono servizi. Negli altri paesi, queste categorie merceologiche, sul totale delle vendite online, pesano più della metà, in Italia meno del 5 %. A trainare il mercato italiano nel 2007 è sempre il turismo, seguito da informatica, elettronica di consumo ed assicurazioni.
Per auspicare una maggiore valorizzazione delle opportunità non ancora sfruttate in questo mercato, la Netcomm ha presentato una position paper al Governo Italiano, cioè un documento con le raccomandazioni dell’organizzazione in merito a questioni concernenti il proprio campo d’azione.
Filed under: Senza categoria — Tag:, , — alessandra @ 09:33
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