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domenica 22 luglio 2007

Monitorare le batterie per risparmiare

Il monitoraggio delle batterie, in particolare nel settore della trazione, è un aspetto importante della gestione del parco mezzi della propria azienda e risulta fondamentale nel settore del noleggio carrelli. Controllando l’attività delle batterie attraverso pagine web o tramite un software installato sul pc, è possibile abbattere i costi di manutenzione ed ottenere un risparmio dovuto ad una gestione ottimizzata di muletti e transpallet, in modo veloce e sicuro. Un’azienda che si occupa di fornire un servizio di monitoraggio remoto batterie è l’Alfa Progetti di Spilamberto, in provincia di Modena. L’azienda fa parte del gruppo PBM, leader nel settore della ricarica delle batterie, e da anni è attiva nel settore dell’elettronica e dell’informatica come società di engineering. I prodotti offerti dall’impresa modenese compongono la famiglia di sistemi di monitoraggio per batterie SmartIC e sono coperti da brevetti internazionali. Tramite dispositivi installati sulle batterie e al servizio offerto si ha la possibilità di avere sempre un quadro completo ed aggiornato della situazione generale della propria flotta su proprio PC.

Se si verifica un uso improprio del mezzo o se è necessaria un’attività di manutenzione sulla batteria si viene avvisati automaticamente, con una e-mail. Per conoscere le caratteristiche di questi innovativi ed indispensabili prodotti si può richiedere l’accesso ad un caso reale di monitoraggio continuo della batteria tramite la pagina web dedicata a tale scopo sul sito dell’azienda.

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mercoledì 11 luglio 2007

Nel 2007 frenata dell'e-commerce in Italia

Il rapporto annuale stilato da Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano), in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, con il contributo di CartaSi, eBay e PayPa, presentato nei giorni scorsi all’Italian e-Commerce Forum, fotografa una situazione italiana in frenata rispetto alle altre realtà europee.
Per la prima volta dopo sette anni il nostro paese registrerà una crescita dell’e-commerce inferiore al 40%. Nel 2007, infatti, supererà i 5 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2006. L’export conferma questo andamento e aumenta solo di 22 punti, arrivando a quota 900 milioni e dimostrando di non essere ancora sfruttato dal made in Italy. In termini assoluti il commercio elettronico nel nostro paese è un decimo rispetto alla Gran Bretagna e un terzo rispetto alla Francia, nonostante il numero d navigatori internet sia uguale ai cugini d’oltralpe. La percentuale sul totale delle vendite in Italia è solo dell’0,6 % contro una media europea che oscilla tra 1,5% e il 5%.
Secondo Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, il gap con gli altri paesi europei può essere dovuto principalmente alla carenza di offerta online in Italia in molti settori, soprattutto quelli che commercializzano prodotti fisici, come abbigliamento, arredamento, alimentari etc. Tra le 20 maggiori aziende italiane che detengono il 77% del mercato totale, infatti, solo due vendono prodotti fisici, mentre le restanti vendono servizi. Negli altri paesi, queste categorie merceologiche, sul totale delle vendite online, pesano più della metà, in Italia meno del 5 %. A trainare il mercato italiano nel 2007 è sempre il turismo, seguito da informatica, elettronica di consumo ed assicurazioni.
Per auspicare una maggiore valorizzazione delle opportunità non ancora sfruttate in questo mercato, la Netcomm ha presentato una position paper al Governo Italiano, cioè un documento con le raccomandazioni dell’organizzazione in merito a questioni concernenti il proprio campo d’azione.
Filed under: Senza categoria — Tag:, , — alessandra @ 09:33

lunedì 09 luglio 2007

Il sud del Mediterraneo, una grande opportunità per le piccole imprese

Dal Marocco all’Egitto, dalla Turchia ad Israele, dalla Siria alla Libia fino all’Albania e poi Tunisia, Algeria, Libano, Giordania e via dicendo, in altre parole, la sponda sud del Mediterraneo. Un mercato potenziale, composto da tredici paesi e 300 milioni di abitanti, in una regione ricca di risorse petrolifere e di gas naturali. In questa area l’Italia registra un interscambio commerciale che si aggira intorno ai 53 milioni di euro. Un buon risultato, ma ancora non sufficiente per scalfire il radicamento nella zona di concorrenti come Francia e Spagna. Tra i motivi principali, la scarsità di accordi di collaborazione commerciale (joint venture) e di iniziative da parte delle piccole e medie imprese italiane.
Intorno a questo e ad altri temi si confronteranno selezionati policy maker alla V edizione della conferenza annuale del ‘Laboratorio Euro- Mediterraneo’, organizzata dalla Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e con il Ministero del Commercio Internazionale. Il Laboratorio Euro – Mediterraneo è un progetto, creato nel 1999 da Promos (un’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano), che raccoglie una serie di iniziative specifiche volte a favorire il dialogo tra il nostro paese e l’area sud del bacino del Mediterraneo su temi come politica, economia, finanza, società e cultura. Ogni anno il Laboratorio culmina con una conferenza che rappresenta la più importante iniziativa del genere a livello nazionale. Questa edizione si svolgerà il 16 Luglio prossimo nella sede di Palazzo Mezzanotte a Milano (Piazza Affari n. 6 – Parterre) e sarà di particolare rilevanza sia dal punto di vista economico sia da quello politico, grazie anche alla presenza di autorevoli rappresentanti del mondo delle istituzioni, dell’economia e della finanza provenienti sia dal nostro paese che dall’area mediterranea.
Tra i temi in discussione:
lo stato dell’arte del processo di integrazione dei mercati;
la scarsa propensione delle imprese italiane ad investire nella regione e le modalità per aumentare l’attrattività dei paesi mediterranei come destinatari di flussi di investimenti esteri
e lo stato dell’integrazione in campo finanziario, alla luce delle operazioni recentemente condotte da alcuni istituti bancari italiani nell’area.
La partecipazione alla conferenza è gratuita, previa registrazione.
Filed under: Senza categoria — Tag:, , — alessandra @ 15:42

martedì 26 giugno 2007

Con AdWords Starter Account un aiuto alle PMI

Dati alla mano risulta che una percentuale tra il 30% al 50% delle aziende nel mondo (soprattutto di piccole e medie dimensione) non abbia nessun tipo di presenza su Internet. Nè sito, sè pagine pubblicitarie, nè altro. La Lo rende noto Google Italia Blog, elencando i vantaggi che comporterebbe la comunicazione su web di queste attività commerciali:

  • ECONOMICITÀ’ – E’ sufficiente un euro al giorno per realizzare una campagna pubblicitaria con Adwords
  • VISIBILITÀ‘ – Il numero delle persone che frequentano internet sta aumentando in maniera esponenziale
  • ALTI LIVELLI DI TARGHETTIZZAZIONE – La possibilità di rivolgersi ad un consumatore ben determinato. Sei un produttore che va per la maggiore tra i turisti giapponesi? Facilissimo, puoi realizzare annunci solo per il Giappone.

Spesso molte aziende rinunciano alla presenza in Internet perchè temono di non avere le capacità e la strumentazione adatta a sfruttare questo grandioso canale.

Ora Google ha lanciato il servizio ‘Pagine web per esercizi commerciali di AdWord’. In pratica un servizio rivolto a tutte le piccole e medie aziende che non hanno un sito che possono registrarsi gratuitamente ad un AdWords Starter Account ed immediatamente realizzare delle pagine informative sulla propria attività commerciale. In queste pagine possono essere riportate anche informazioni utili, come il numero di telefono, l’indirizzo, i metodi di pagamento accettati, le fotografie dei prodotti ecc. per promuovere ulteriormente la propria campagna pubblicitaria.

Se invece disponete già di un vostro sito, potete registrarvi ad Adwords da soli oppure farvi assistere da una società specializzata. Per avere maggiori informazioni su AdWords.

Filed under: Senza categoria — Tag:, , — alessandra @ 08:42

martedì 19 giugno 2007

Qualche consiglio per fare informazione in rete

Da alcuni anni la rete ha cominciato ad assumere una posizione preponderante per quanto riguarda l’informazione. Tutti i quotidiani cartacei hanno sentito la necessità, o forse l’obbligo, di proporre una versione online del loro giornale. Tra i siti più seguiti spiccano quelli di Repubblica, del Corriere, de la Gazzetta dello Sport, del Sole 24 Ore e così via (un elenco delle pubblicazioni italiane di informazione è consultabile sul sito ipse.com). Ma non è necessario essere un grande quotidiano nazionale per poter fare informazione in rete. Sono molti i giornalisti che decidono di aprire un sito di informazione sui più svariati argomenti.

Normativa
Per poter aprire una pubblicazione online è necessario innanzitutto documentarsi sulla normativa vigente in materia. Un sito che tratta l’argomento in modo dettagliato, anche se non molto aggiornato, è quello della prima testata telematica iscritta come tale nel Registro Stampa, InterLex (sul sito sono presenti tanti articoli su ‘Internet e stampa’, nonchè una sezione con le domande più frequenti, FAQ), . Tra le cose principali da tenere in considerazione è che la normativa dell’informazione su web è la medesima dei quotidiani e della stampa periodica cartacea, in altre parole, anche le notizie online devono sottostare alla legge n.47 del 1948. Quindi anche le pubblicazioni in rete hanno l’obbligo di iscrizione all’apposito registro del tribunale del ‘luogo della pubblicazione’ con indicazione del direttore responsabile, obbligatoriamente un giornalista iscritto in un albo dell’ordine professionale (quindi sia un professionista sia un pubblicista). Il concetto di luogo della pubblicazione e sì applicabile alla carta stampata ma di difficile attribuzione quando ci si riferisce al web. In questo caso si deve indicare il server, anche se questo potrebbe essere ubicato in qualsiasi parte del mondo. Per quanto riguarda la registrazione e la presenza del direttore responsabile iscritto all’albo dei giornalisti, questa è obbligatoria solamente se la pubblicazione telematica è periodica, in pratica, quando è prevista una sua uscita ad intervalli regolari. Non conta nulla la n atura della testata, l’argomento o chi la pubblica. L’unica eccezione è legata alla previsione di conseguire ricavi dalla pubblicazione. In questo caso è obbligatoria anche l’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione (Roc) tenuto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. (informazioni su http://www.agcom.it/operatori/roc/faq.htm ). In conclusione, se non si vuole sottostare agi obblighi previsti dalla legge 47/48 basta che la pubblicazione non sia periodica.
Anche sul sito dell’Ordine dei Giornalisti viene precisato che ‘Per depositare le testate online al Registro Stampa, presso le cancellerie dei Tribunali, occorre indicare, nella domanda, il nome del sito e del provider con indirizzo completo e numero di autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni. E’ opportuno quindi verificare che la società provider sia autorizzata a fornire al pubblico il servizio internet, autorizzazione che viene rilasciata dall’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a Napoli. E’ comunque consigliabile chiedere sempre le modalità ai singoli Tribunali di competenza perché ci possono essere eventuali differenziazioni locali’. Su InterLex.it si ripropone lo stesso concetto ‘le procedure variano da un tribunale all’altro, ed è quindi opportuna una visita preliminare alla “sezione stampa” del tribunale civile del luogo di pubblicazione per chiedere lumi e ritirare i formulari che di norma sono predisposti dalla cancelleria e che contengono anche le indicazioni per il pagamento degli inevitabili balzelli’. Rivolgetevi comunque ad un legale per dissipare gli eventuali dubbi.

Strumenti tecnici
Una pubblicazione telematica può avere diverse forme.

* Si può decidere di fare informazione di tipo amatoriale attraverso un blog. Per aprire un blog ecco alcuni indirizzi utili:

http://www.blogger.com/

http://www.splinder.com/

http://www.iobloggo.com/

http://www.myblog.it/

http://blog.aruba.it/

Il blog può essere utilizzato o direttamente su una di queste piattaforme di blog oppure attraverso la registrazione di un dominio proprio e l’acquisto di spazio web da un fornitore di hosting.

Alcuni tra i più noti fornitori di hosting:

http://www.hostingsolutions.it/

http://www.9net.it/

http://we.register.it/

http://www.aruba.it/

* Si può decidere invece di utilizzare un vero e proprio CMS (Content Management System). Il CMS è un ‘Sistema per la creazione e pubblicazione di contenuti per siti web dinamici attraverso script e interfacce che semplificano i compiti di inserimento e modifica delle pagine. Alla sua base vi è la separazione della parte grafica (organizzata sull’uso di modelli) dal contenuto testuale’. Per la realizzazione di un giornale online con CMS ci si può rivolgere a Factotum.it

Per passione o per ricavo
Una pubblicazione telematica può essere prodotta al solo fine della divulgazione di informazione di vario genere ma può anche prevedere l’inserimento di pubblicità. Questa può essere concepita come fonte di ricavo, come strumento di copertura delle spese o anche per promuovere altre sezioni del giornale online. In ogni caso è consigliabile prevedere nel progetto grafico degli spazi per la pubblicità online. In questo ambito il principale canale pubblicitario è indiscutibilmente AdSense di Google. La formula vincente consiste nel fatto che questo tipo di pubblicità sono specificatamente mirate al contenuto del sito e quindi pertinenti con l’argomento di cui si sta trattando. Spesso quindi contribuiscono ad arricchire la pagina e non rappresentano, come con altro tipo di pubblicità, un elemento discordante e inopportuno. Per registrarsi ad AdSense.

Filed under: Senza categoria — Tag:, — alessandra @ 15:43
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