
Va bene la personalizzazione. Va benissimo l’unicità e l’esclusività, ma qui forse stiamo esagerando. La segnalazione di oggi infatti è a metà fra l’insolito e l’eccessivo: It’s My Scar (letteralmente “è la mia cicatrice”) è un’azienda americana che permette ai clienti di acquistare gioielli della forma (unica) delle loro cicatrici.
Non è uno scherzo. Siamo nell’era ella personalizzazione spinta dei prodotti e questa è solo l’ennesima dimostrazione delle infinite possibilità a disposizione delle imprese per offrire ai consumatori prodotti sempre più su misura. It’s My Scar funziona in modo molto semplice: i clienti inviano all’azienda una foto della propria cicatrice e nel giro di 6-8 settimane possono ritirare un gioiello riprodotto nella stessa identica forma. Il costo di ogni gioiello-cicatrice varia dai 400 dollari fino a 1.500 dollari e dipende dal materiale utilizzato e dal tipo di gioiello scelto (braccialetto, anello, orecchini o catenina).
L’idea di tutto ciò nasce dall’esperienza personale del fondatore dell’azienda, che ha realizzato il primo gioiello sulla base di una propria cicatrice per commemorare la sopravvivenza ad una brutta malattia alla tiroide. Estendendo il concetto, ha creato It’s My Scarl, un’azienda specializzata in questo tipo di realizzazioni e il cui motto è “afferma il tuo passato e indossa la tua storia“.
Commenti disabilitati su It's My Scar traforma le cicatrici in gioielli

Che fatica essere originali e di tendenza! Nel settore della ricettività abbiamo già visto l’albergo a zero stelle Null Stern Hotel, il Jumbo Hostel e l’albergo con camere a tema per i bambini, ma mai ci saremmo aspettati di trovare un albergo che compra mobili e oggetti di arredamento dai propri clienti.
Succede in Olanda, con l’Hotel X di Maastricht, un nuovo concept di hotel che sta per essere sviluppato dal gruppo alberghiero La Bergère. Il concetto è questo: per garantire un’atmosfera unica ed irripetibile, l’albergo verrà arredato con oggetti e pezzi di arredamento presi dalle persone comuni; per fare questo è stato organizzato una specie di mercatino virtuale sul sito dell’hotel, in cui si chiede alle persone interessate di rovistare nelle proprie case e soffitte e di segnalare oggetti interessanti che potranno essere comprati dall’albergo e piazzati come arredamento delle stanze e delle aree comuni. Gli oggetti, corredati da foto e prezzo richiesto, vengono poi vagliati dallo staff di designers dell’albergo ed eventualmente acquistati.
Di seguito un video che mostra la campagna promozionale lanciata dall’albergo.
Commenti disabilitati su L'albergo che compra l'arredamento dai clienti

Sono tempi di riciclo, anche e soprattutto per i materiali più pregiati; come il cashmere ad esempio. Strano che non ci avesse pensato nessuno prima all’idea di riutilizzare il cashmere dismesso per realizzare animaletti e gadget per bambini.
E’ quello che fa l’americana Teddylux Cashmere, che vende online questo tipo di prodotti realizzati a mano dal designer Brooke Serson Cernonok. Ogni pezzo quindi è unico ed è possibile anche inviare il proprio cashmere per vederlo trasformato da questo “artista dei pupazzetti” in creazioni ancora più personalizzate.
Un’idea molto interessante perchè riunisce due tendenze molto forti in questo momento: la passione dei consumatori per prodotti non-standard, personalizzati ed esclusivi e la sempre più diffusa sensibilità al riciclaggio ed alla sostenibilità dei consumi.
Commenti disabilitati su Teddylux, gli animaletti in cashmere riciclato

Il MiNiBAR è un nuovo concept di locale che si propone come soluzione alle difficoltà di ordinazione di un drink quando c’è troppa folla e i camerieri sono tutti occupati. Nel primo MiNiBAR aperto ad Amsterdam, ci sono ben 45 distributori disposti lungo le pareti del locale e dai quali gli avventori possono prelevare le proprie consumazioni senza alcuna coda. All’entrata infatti, un addetto consegna ai clienti la chiave di un piccolo frigo personale rifornito di tutto che sarà a loro disposizione durante la permanenza.
Di seguito un video illustrativo del MiNiBAR (purtroppo in olandese).

Ecco un bell’esempio di come scegliere una linea commerciale e portarla fino agli estremi: sno:la è una piccola catena americana di yogurterie che non si limita a vendere i “soliti” prodotti naturali, genuini, a chilometri zero e via dicendo. Gran parte dell’intera impresa è infatti organizzata secondo criteri improntati all’ecosostenibilità. E quindi: pannelli solari che alimentano le macchine per gli yogurt, strutture in materiali ricilati e contenitori biodegradabili.
Insomma, un posizionamento forte e chiaro, che si concretizza non solo nei prodotti ma in tutta l’organizzazione aziendale.
Commenti disabilitati su Sno:la, la yogurteria completamente ecologica