Archivi: ottobre 2008

martedì 28 ottobre 2008

Con il Social Lending il credito personale è online

Il periodo nero delle borse mondiali sta portando alla ribalta un nuovo tipo di credito personale, il Social Lending, una forma alternativa di investimento e credito che si basa sul web e sulla mancanza di intermediari tradizionali. La prima community di Social Lending in Italia, Zopa.it, dopo il lunedì nero delle borse ha avuto un incremento delle iscrizioni pari al 65%, a dimostrazione di quanto il credito tra privati stia acquistando sempre maggiore importanza tra le varie soluzioni disponibili.

Il funzionamento del Social Lending (o prestito sociale, prestito 2.0, prestito peer-to-peer) è molto semplice. L’operazione si svolge tra un prestatore di denaro e un richiedente, i quali si incontrano solo virtualmente su internet attraverso i siti di social lending (in Italia Zopa.it e Boober.it, che è stato il primo servizio di prestito sociale ad aprire nel nostro paese). Chi dispone di somme da investire – si va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 15mila – può in questo modo guadagnare una somma molto maggiore rispetto a quella che otterrebbe appoggiandosi ad un istituto di credito. Allo stesso modo, chi ha bisogno di una somma di denaro, con il prestito sociale, lo potrà ottenere a tassi nettamente migliori e concorrenziali. Tutto questo è possibile grazie all’eliminazione delle spese di intermediazione.

Il prestito si perfeziona quando il prestatore di denaro riesce ad ottenere un tasso d’interesse attivo più elevato rispetto a quanto offerto in media da conti correnti e depositi e quando il richiedente, allo stesso modo, si assicura un prestito con un costo inferiore ai tassi medi praticati dagli intermediari del credito.

Secondo le rilevazioni effettuate da Bankitalia, chi chiede un prestito fino a 5mila euro ad una finanziaria deve pagare mediamente un tasso del 16,52%  e per i prestatori il rendimento lordo medio è pari al 7,7%. Inoltre, l’80% di loro si posiziona all’interno di una forbice che va dal 6,5 all’8,4%. I 100 prestatori, invece, che all’interno della community di Social Lending, riescono ad ottenere il rendimento migliore si posizionano addirittura intorno all’11%.

Eliminando gli intermediari tutti i vantaggi restano ai privati, tranne l’iscrizione ed una percentuale (provvigione) che va ai siti dove si incontrano la domanda e l’offerta. Ad esempio, iscriversi a Boober come richiedente costa 19,95€ una tantum sommati ad una commissione sui prestiti erogati che variatra l’1,5% e il 3%, a seconda del rating, dell’ammontare richiesto. Registrarsi come finanziatore costa 9,95€ all’anno più una commissione del 10% sugli interessi percepiti.

Ma che rischi si corrono a prestare denaro a sconosciuti su internet? Il tasso di insolvenza delle operazioni è molto basso (circa 0,5%) grazie agli strumenti di sicurezza usati da questi siti. Ad ogni utente che richiede un prestito viene assegnato un rating (livello di affidabilità). Più il rating è basso, più, in teoria il tasso di interesse (in teoria, perché sono gli stessi utenti a stabilirlo) dovrebbe essere alto per compensare il rischio di chi presta denaro. In ogni caso, nell’eventualità di insolvenza, la società attiva immediatamente un programma di recupero crediti.

lunedì 13 ottobre 2008

La crisi finanziaria colpisce anche eBay

La crisi finanziaria globale sta mettendo in difficoltà anche il colosso di aste online americano eBay. John Donahoe, presidente e Ceo della compagnia, ha diramato un breve comunicato in cui annuncia una riduzione del personale pari a 1.500 unità (anche se alcuni siti parlano di mille unità, come Repubblica ed altri addirittura di 15mila), cioè il 10% di tutti i lavoratori di Ebay. La decisione è stata presa per arginare la situazione che vede le quote di eBay scese di quasi un terzo nel 2008, il livello più basso raggiunto negli ultimi 5 anni.

Oltre alla crisi finanziaria generale che condiziona negativamente gli acquisti in rete, sono in molti a sostenere che anche gli aumenti delle tariffe imposte da eBay ai venditori, ormai quasi non più discriminanti rispetto l’apertura di un proprio sito di e-commerce, abbiano il loro ruolo nell’andamento negativo del core business della società. “Crescono i venditori scontenti a causa dei costi e di altri cambiamenti – dicono Brian Blair e Ryan Hunter, due analisti di Wedge. Crediamo che Ebay abbia visto scappare molti di essi dalla piattaforma a vantaggio di siti e-commerce privati”.

Se si somma a tutto questo il fatto che per il terzo trimestre il fatturato potrebbe essere sotto ai 15,7 miliardi di dollari rispetto a quelli registrati nel secondo trimestre e che il 50% di questo è fatto fuori dagli Stati Uniti con tutte le problematiche annesse alla rivalutazione del dollaro, la situazione che si delinea all’orizzonte non è delle migliori.

Nello stesso comunicato Dohahoe va sapere anche che “La compagnia ha infatti comprato per 820 milioni di dollari e 125 milioni di azioni, la “Bill Me Later“: un’azienda che produce un sistema per rendere più rapidi i pagamenti online. Con questo sistema gli utenti avranno la possibilità di effettuare acquisti a credito, il pagamento posticipato incentiverebbe così le spese d’istinto”.

Normale mossa di assestamento interno o investimento azzardato? Staremo a vedere.

venerdì 03 ottobre 2008

Passion in Action premia le idee di business online

C’è tempo fino al 25 novembre per partecipare al concorso Passion in Action ideato da Microsoft in collaborazione con Mondadori. L’iniziativa prevede la possibilità di realizzare un progetto on line che permetta ai concorrenti di diventare imprenditori/imprenditrici del web.

Il candidato può proporre alla community il proprio progetto, che deve utilizzare le tecnologie Microsoft, scegliendo tra quattro diverse categorie: Comunicare, Condividere, Giocare ed, appunto, Intraprendere (cioè creare una nuova azienda o un’iniziativa imprenditoriale). I progetti saranno votati sia dagli internauti, che potranno esprimere il proprio voto direttamente sul sito del concorso www.passioninaction.it, sia da una giuria di esperti Microsoft. Il vincitore riceverà un premio pari a 30mila euro che saranno investiti per la realizzazione del progetto da lui proposto.

La prima fase del concorso si è conclusa a luglio con la selezione dei primi otto finalisti. La seconda fase, invece, si protrarrà fino a novembre, periodo nel quale verranno scelti altrettanti progetti per la finale. Tra tutti i partecipanti la rivista Donna Moderna sceglierà la migliore idea proposta da una donna o più donne. Questo lavoro entrerà di diritto nel gruppo dei 16 finalisti. Un’ottima occasione per mettersi alla prova e sfruttare il web per realizzare i propri sogni di business.

Le parole chiave di un business – spiega Luca Colombo, direttore marketing di Microsoft Online – sono innovazione e realizzabilità. Un’idea forte deve rispondere a un’esigenza reale. Per questo è necessario saper riconoscere i bisogni di chi ci sta intorno e usare la tecnologia per offrire un servizio concreto e mirato”. Entro il 15 dicembre Donna Moderna selezionerà l’idea al femminile che merita l’approdo in finale.

La fase finale del concorso sarà organizzata come un Web Reality dove i concorrenti selezionati dovranno fare in modo di ottenere il consenso del pubblico e della giuria. Informazioni sul concorso sono disponibili anche sul sito www.donnamoderna.com.