Archivi: marzo 2009

lunedì 23 marzo 2009

Boobox: il distributore automatico di campioni omaggio

boobox

Ecco una novità interessante che viene dal Belgio, dove l’agenzia di marketing e design Fosfor ha brevettato il Boobox, un distributore automatico per campioni omaggio. Funziona così: chi è interessato invia un SMS al numero scritto sul distributore e riceve un codice che sblocca l’erogazione del campione omaggio.

Il Boobox è completamente personalizzabile, sia nelle dimensioni che nelle dotazioni (è disponibile anche un impianto di refrigerazione, adatto a bibite e snack). Il distributore non si trova ancora in commercio ma è in una fase sperimentale; Fosfor ha infatti intenzione di installare in alcune stazioni ferroviarie del Belgio alcuni distributori per una prova che durerà almeno fino alla fine del 2009.

venerdì 20 marzo 2009

Con Spaarbod i depositi vanno all'asta

spaarbod

Ecco una novità interessante dal mondo delle banche e che dimostra ancora una volta, se mai ce n’era il bisogno, di come la rete possa favorire la trasparenza e la semplicità delle informazioni: invece di imbarcarsi in estenuanti ricerche della banca che pratichi il tasso migliore i consumatori olandesi possono oggi mettere i propri depositi all’asta attraverso la piattaforma del sito Spaarbod.

Il meccanismo è esattamente quello delle aste, dove c’è un venditore che mette in vendita qualcosa e una serie di offerenti che piazzano la propria offerta. In questo caso i “venditori” sono i consumatori che, dopo essersi iscritti sul sito, indicano l’ammontare di denaro che vogliono mettere da parte, per quanto tempo e a quali condizioni. A quel punto il sito non solo restituisce in automatico un elenco dei migliori tassi praticati sul mercato (fin qui niente di nuovo, sarebbe un normale sito di comparazione delle offerte) ma permette all’utente di scegliere se lanciare un’asta sui propri soldi; in caso affermativo, Spaarbod invia l’offerta alle banche partecipanti e nel giro di un giorno re-invia al cliente un elenco delle cinque migliori offerte. Il servizio è completamente gratuito per i consumatori, mentre gli istituti di credito pagano al sito una commissione per ogni offerta accettata.

Filed under: Banche — Tag:, , , , , , , — daniele.bellomo @ 15:14

giovedì 19 marzo 2009

Bagvertising: la pubblicità sui sacchetti della spesa

Detta così sembra quasi una cosa banale. La pubblicità sui sacchetti della spesa c’è sempre stata: il logo del negozio o del prodotto, qualche immagine, persino ecologici inviti al riciclo. Ma il bagvertising è qualcosa di più: la busta non deve solo comunicare l’appartenenza del contenuto ma deve colpire chi la guarda, risultando qualcosa che si ricorda e di cui se ne parla con amici e conoscenti. Insomma, una pubblicità vera e propria. Ecco alcuni esempi trovati in rete.

bagvertising01

Il bagvertising utilizzato per il lancio dell’ultimo libro di Pieter Aspe, famoso scrittore belga di libri gialli.

bagvertising02

Quello di una marca di lingerie.

shoppingkate

Lo Shopping Kite, un sacchetto personalizzabile con il logo delle aziende e che si trasforma in un aquilone.

bagvertising03

Bagvertising per la tutela dei bambini autistici.

bagvertising04

Bagvertising per un medicinale contro il mal di testa.

bagvertising05

Il bagvertising di un prodotto per smettere di mangiarsi le unghie.

mercoledì 18 marzo 2009

Coworking: l'ufficio condiviso per professionisti "soli"

coworking

Il mondo sta cambiando in tutti i suoi aspetti, anche nel modo di lavorare. Una delle ultime novità per quei professionisti abituati a lavorare in solitudine (consulenti, lavoratori da casa, agenti di commercio) è rappresentata dal cosiddetto coworking, un nuovo modo di condividere gli spazi di lavoro con altre persone (socializzando e magari scoprendo nuove opportunità di affari) e, perchè no, risparmiare sui costi di affitto di uno studio o di una normale stanza di appoggio singola.

In Italia, le strutture che si sono attrezzate per favorire questa nuova pratica di lavoro sono per ora 3: una a Milano, una a Bologna e l’ultima in ordine di tempo a Roma. Questi spazi dispongono di tutto il necessario per la vita lavorativa: postazioni in open spaces e stanze per riunioni, connessioni wi-fi e reti ethernet, stampanti, fax, fotocopiatrici, scanner, cancelleria e mobili per l’archiviazione di documenti, oltre che spazi di relax e di ristoro. Praticamente: ci si porta un computer portatile e si ha a disposizione, anche solo per 2 ore, un vero e proprio ufficio. Manca solo la segretaria a tempo, ma state sicuri che se questa pratica avrà successo arriverà presto anche quella!

Un successo che comunque, se arriverà, sarà legato non tanto al fattore del risparmio (che indubbiamente c’è) o della semplificazone della vita (praticamente non ci si deve occupare di niente, se non di lavorare) quanto al fattore del recupero del rapporto umano e delle sinergie positive che potrebbero crearsi quando dei professionisti lavorano individualmente ma condividendo lo stesso spazio fisico.

martedì 17 marzo 2009

I microtrend e l'esplosione delle scelte individuali

microtrend

Un interessantissimo libro di M.J.Penn spiega come il mondo che siamo stati abituati a conoscere stia radicalmente cambiando. L’assunto fondamentale sostiene che

[…] l’idea che gli Stati Uniti e il mondo siano governati da poche, fondamentali tendenze si sta sfaldando: non esitono più due megaforze polarizzate che ci trascinano nella loro corsa. Al contrario, veniamo sballottati in un’intricata rete di scelte che si sedimentano in microtrend: forze piccole e invisibili che riguardano anche solo l’1% della popolazione, ma in grado di influenzare grandemente la società.

Questa situazione è resa possibile dall’aumento delle possibilità di scelta che oggi ci vengono concesse:

Viviamo in un mondo ricco di possibilità di scelta e in quasi qualsiasi ambito della nostra vita disponiamo oggi di un numero di opzioni mai così grande nella storia, tra cui una varietà di nuovi lavori, nuovi cibi, nuove religioni, nuove tecnologie e nuove modalità di comunicazione e di interazione.

In un certo senso è il trionfo dell’ “economia Starbucks” su quella fordista. All’inizio del XX secolo, Henry Ford creò la linea di montaggio, che permise l’affermarsi in maniera uniforme del consumismo di masssa: migliaia di lavoratori producevano un’auto nera, milioni e milioni di volte. Oggi esistono ancora ben pochi prodotti del genere […].

Al contrario, Starbucks, l’onnipresente catena di caffetterie, ha sposato l’idea che le persone effettuano scelte: su caffè, latte, dolcificante… E che maggiore è il numero di scelte a disposizione, maggiore è il senso di gratificazione che avvertono. […].

Così, se nell’economia fordista le masse venivano servite da tante persone intente a produrre un singolo prodotto sempre uguale a se stesso e uguale per tutti, nell’economia Starbucks le masse vengono servite da poche persone che producono migliaia di prodotti personalizzati.

Partendo da questi presupposti, l’autore individua più di 50 microtrend, analizzando le caratteristiche delle numerose nicchie di consumatori che si stanno sviluppando e stanno prosperando in tutto il mondo. Nei prossimi post cercheremo di illustrare le più interessanti. Ma intanto… la vostra azienda opera in un’economia fordista o in un’economia Starbucks?

« Older PostsNewer Posts »