Archivi: giugno 2009

lunedì 29 giugno 2009

Qualità vs quantità: un prodotto al giorno per meravigliare

dailygrommet

Parliamo di marketing. Parliamo di come attirare verso i nostri prodotti consumatori sempre più distratti (dalla massa di pubblicità che li circonda) e sempre più attenti (al prezzo, ma anche a ciò che li emoziona, li stimola…). Tutto questo dando per scontata la qualità dei prodotti/servizi che vendiamo: in tempi come questi chi non offre un valore riconosciuto e riconoscibile può anche abbandonare il mercato. Non c’è più pubblicità che tenga; oggi il valore “percepito” è tutto: che sia una qualità, una esclusività, una novità, una nuova storia da raccontare, ogni prodotto in vendita di questi tempi deve avere una di queste caratteristiche.

Fatta questa premessa, oggi ci piace segnalare un esempio online di come rendere appetibile un’offerta commerciale “semplicemente” (si fa per dire…) attraverso l’offerta di una novità quotidiana. Si tratta del sito Daily Grommet un marketplace online di prodotti vari, che si caratterizza per mettere in vendita ogni giorno un nuovo oggetto del quale viene raccontata attraverso video, foto e informazioni  la particolare storia (altro elemento di marketing). Si, perchè ad essere messi in vendita non sono prodotti qualsiasi; sono oggetti e manufatti selezionati attraverso un’opera di ricerca del gruppo di lavoro che sta dietro al sito e anche attraverso le segnalazioni di visitatori sempre più frequenti e fedeli. Ed ecco quindi i saponi fatti a mano dall’Afghanistan oppure i tappeti ecologici del Maine: ogni prodotto ha una storia fatta di sostenibilità o di ambientalismo (altra leva di marketing importante) degna di essere raccontata.

venerdì 26 giugno 2009

Vacanze alternative: vita da fattoria… in campeggio!

featherdownfarm

Per quelle persone sempre connesse a qualche dispositivo elettronico e desiderose di staccare un po’ la spina dalla tecnologia, arriva dalla Gran Bretagna la tipologia di offerta-vacanza che forse fa per loro. Si chiamano Feather Down Farms e per il momento sono circa una ventina sparse in tutto il Regno Unito. Sono delle piccole fattorie organizzate attorno a una tenda o ad un prefabbricato all’interno delle quali è possibile passare una vacanza all’insegna della vita naturale e non tecnologica. Ogni cosa è infatti pensata per ricostruire la vita di una fattoria: dagli arredi interni delle tende/case (che riproducono gli arredi tradizionali delle case contadine) all’assenza di elettricità (la sera ci si fa luce con lampade ad olio e candele); dall’utilizzo di forni e stufe per la cottura e il riscaldamento, fino ai prodotti alimentari, tutti rigorosamente “locali” (comprese le uova fresche di giornata).

L’iniziativa sta avendo un discreto successo, se è vero che dopo la Gran Bretagna si sta espandendo anche in Francia, in Olanda e negli Stati Uniti.

giovedì 25 giugno 2009

Una stanza in albergo di lusso a 19$ (letto non incluso)

ranchobernardoinn

L’albergo di lusso di San Diego Rancho Bernardo Inn ha deciso di sperimentare una nuova frontiera del marketing, offrendo ai propri clienti un rivoluzionario modello di prezzi chiamato “The Survivor Package” (letteralmente, “il pacchetto per sopravvissuti”).

L’idea dell’iniziativa è semplice: chiedere ai clienti attanagliati dalla crisi “a cosa sarebbero disposti a rinunciare” per uno sconto sul prezzo di una camera. E aiutarli con un listino prezzi molto particolare: una stanza per due persone e colazione inclusa costa 219 dollari a notte, ma rinunciando a varie comodità può costare anche meno. E cioè:

  • 199 $ senza colazione
  • 179 $ senza frigobar
  • 159 $ senza aria condizionata o riscaldamento
  • 139 $ senza cuscini (!)
  • 109 $ senza lenzuola
  • 89 $ senza luci (!!)
  • 59 $ senza biancheria
  • 39 $ senza gli articoli da toilette
  • 19 $ senza letti (!!!)

Ovviamente l’iniziativa non deve essere presa alla lettera (c’è da chiedersi se esiste qualcuno che accetterebbe di soggiornare  in un albergo di lusso dormendo sul pavimento…), ma piuttosto come un’abile mossa di marketing per catturare l’attenzione di un pubblico sempre più distratto (e attento al risparmio…). Se poi c’è qualcuno che pur di spendere un po’ meno è disponibile a dormire senza cuscini, in questo albergo sarà bene accetto…

mercoledì 24 giugno 2009

Il letto con aria condizionata per alberghi tropicali

evening-breeze

Nei climi tropicali, più dell’80% dell’energia utilizzata in una camera di albergo è per l’aria condizionata. Una valida (e sostenibile) alternativa è oggi rappresentata da Evening Breeze, un letto a baldacchino dotato di un meccanismo di refrigerazione che usa solo una piccola parte di quell’energia.

Il sistema a baldacchino del letto Evening Breeze contiene un impianto di condizionamento dell’aria e di settaggio dell’umidità in grado di rendere il letto fresco pur con le finestre della camera aperte. Una zanzariera isolante infatti garantisce il mantenimento del microclima stabilito e la contemporanea esclusione di zanzare ed insetti indesiderati. L’intera apparecchiatura è realizzata con materiali ecosostenibili: il legno utilizzato è approvato dall’FSC, mentre il refrigerante è certificato ecologicamente.

Un altro aspetto che rende questa innovazione interessante sono i bassi consumi: mentre il consumo medio di un impianto di condizionamento di una camera è di circa 1.200-2.000 Watts, il letto Evening Breeze si “accontenta” di soli 400 Watts; il che costituisce un risparmio energetico di circa il 60% per ogni stanza.

Al momento cinque fra resort e alberghi nei Caraibi (Plaza Beach Resort, Kontiki Beach Club e Sorobon Beach Resort) e in Sudafrica (Sefapane Lodge e Kololo Game Reserve) si sono equipaggiati con questi letti, ma visti i cambiamenti climatici in atto non sorpendiamoci se li vedremo presto in un albergo della nostra città…

martedì 23 giugno 2009

Burgerville: la catena di fast food ecosostenibile

burgerville

Non è sicuramente la sola catena di fast food ad aver scelto la via della sostenibilità, ma di certo è la più grande. Si tratta di Burgerville, un marchio di fast food attivo fin dagli anni ’60 nella parte nord-occidentale degli Stati Uniti. L’impegno dei suoi 39 ristoranti è quello di garantire ai propri clienti pasti fatti con cibi locali e stagionali: le carni infatti provengono tutte da allevamenti certificati dell’Oregon, mentre l’attenzione per tutti gli altri prodotti è alla loro provenienza (rigorosamente locale) e alla loro stagionalità (non troverete mai un frullato di fragole a dicembre…).

In aggiunta a questa particolare attenzione alla sostenibilità dei cibi, Burgerville si caratterizza anche per un forte profilo ecologico delle proprie strutture e dell’intero ciclo di produzione: ad esempio, tutti gli olii da cucina vengono riutilizzati come bio-conbustibile; gran parte dell’elettricità proviene da fonti eoliche; e l’intero staff deve seguire un rigoroso programma di riciclo e smaltimento dei rifiuti.

I prezzi sono leggermente al di sopra della media, ma Burgerville ritiene che possano essere giustificabili soprattutto fra quelle persone sensibili ai problemi legati all’ambiente ad alla sostenibilità del consumo.

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