mercoledì 03 febbraio 2010

Come aprire un negozio di Commercio Equo e Solidale

Equo solidale

Sono in molti a credere in un approccio diverso al commercio convenzionale ed a un riequilibrio dei rapporti tra i paesi economicamente più sviluppati e quelli meno sviluppati. Il commercio Equo e Solidale cerca proprio di fare questo e si pone come scopo quello di promuovere la giustizia sociale ed economica ed uno sviluppo sostenibile attraverso il commercio. Nonostante i margini di guadagno non siano così elevati, aprire un Negozio di commercio Equo e Solidale è sicuramente un buon investimento per il futuro che, contemporaneamente, non calpesta i diritti dei produttori più svantaggiati proponendo prodotti certificati e di qualità. Nel 2008, inoltre, Altromercato, il maggior importatore italiano, ha aumentato il suo fatturato del 7 cento. Un ottimo risultato in tempo di crisi. Ma come si fa ad aprire una Bottega Equo solidale?

COSA FARE PER APRIRE UN NEGOZIO EQUO E SOLIDALE
La prima cosa da fare per chi vuole aprire un’attività imprenditoriale in questo ambito, è seguire un corso. Li organizza Fairtrade, il consorzio costituito da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel commercio equo e solidale. Durante questi corsi vengono fornite informazioni sulla storia del commercio equo, sugli aspetti fiscali e finanziari e sulle tecniche di formazione e comunicazione.

Un negozio equo solidale, infatti, non è un negozio come tutti gli altri. Al suo interno non si vendono solo dei prodotti ma si porta avanti un progetto che deve essere fatto conoscere agli acquirenti. Per poter far ciò prima deve essere assimilato da chi gestisce l’attività imprenditoriale. Il prossimo corso di Fairtrade sarà a Fiesole il 26 e 27 febbraio 2010 al costo di 160 euro.

PRIMI PASSI

Si deve aprire una partita Iva. Muniti della Partita Iva, poi, ci si deve rivolgere (come singolo, società o cooperativa) allo Sportello Unico del comune di competenza presentando il Modello COM 1, relativo all’Esercizio di commercio al dettaglio di vicinato, debitamente compilato. Una copia del Modello COM 1, corredata degli estremi dell’avvenuta ricezione da parte del Comune, va presentata entro 30 giorni al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA ) della provincia di competenza dell’esercizio commerciale.

DOCUMENTI DA PRESENTARE

  • una fotocopia del documento in corso di validità;
  • la planimetria dei locali con evidenziata la superficie di vendita;
  • È prevista, inoltre, ove siano presenti nei locali macchinari fonte di rumore, una dichiarazione sull’impatto acustico ambientale;
  • Per cittadini extra Unione Europea anche una copia del permesso di soggiorno che consenta l’esercizio del lavoro autonomo.

Per chi apre una Bottega Equo solidale è previsto un sopralluogo da parte dei tecnici della Prevenzione del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) della ASL di competenza per verificare l’idoneità dei locali ed il rispetto delle norme sanitarie.

Un locale adatto a contenere un commercio Equo e solidale di solito deve essere di almeno 50 metri quadrati.

La prima fornitura di prodotti, che tendenzialmente si attesta sui 10mila euro, può essere richiesta ai grandi importatori come Equomercato, LiberoMondo, Altromercato e Equoland.
L’investimento iniziale di solito viene ammortizzato in 20-24 mesi, dopo si possono calcolare circa 20mila euro all’anno.

giovedì 21 gennaio 2010

Neonisi, guadagnare online con Aste, e-commerce e DropShipping

Neonisi

Neonisi.com è un portale che per la prima volta in Italia, e probabilmente nel mondo, riesce a fondere insieme le Aste online, l’e-commerce ed il DropShipping (vendita senza magazzino), creando il primo Business Place del web, ovvero un luogo dove è possibile comprare, vendere online e guadagnare facendo imprenditoria.

Ideato da Fabio Cantoni e Daniele Penna, il sito Neonisi.com crea un punto di incontro tra gli imprenditori e le aziende che vogliono incrementare il loro giro d’affari sfruttando il web. Neonisi è in pratica una sorta di mercato virtuale dove si comprano e vendono prodotti di ogni tipo, sia all’asta che a prezzo fisso, in modo totalmente gratuito, applicando una piccola commissione (3% che si può ridurre fino a 1,5%) solo in caso di vendita realizzata. Neonisi, però, non propone solo aste online ma ne integra le potenzialità con la semplicità di gestione dei siti di commercio elettronico che permettono, ad esempio, di scegliere il tipo di spedizione e di pagamento oppure di modificare velocemente i prodotti messi in vendita ed inserirne dei nuovi attraverso un solo click.

Probabilmente però quello che rende diverso e speciale Neonisi.com rispetto agli altri siti simile è la sua parte business. Avere prodotti in vendita in Dropshipping, cioè di venderli senza averli acquistati prima, permette di avere prezzi all’ingrosso e non dovere sborsare niente anticipatamente. Il guadagno si quantifica nella differenza tra il prezzo all’ingrosso ed il prezzo di vendita. Il vantaggio sta poi nel versare l’importo all’azienda solo dopo aver ricevuto il pagamento dell’acquirente. Non male come idea di guadagno facile. Su Neonisi.com poi sia l’apertura di un negozio virtuale, con un numero illimitato di prodotti in vendita, o di un negozio in DropShip sono completamente gratuiti.

Un’altra possibilità fornita dal sito di e-commerce Neonisi è quella di sfruttare l’affiliazione che permette di avere da un 10% fino ad un 20% di guadagno su ogni vendita e acquisto che viene effettuato sul sito del proprio affiliato. In concreto il Company Partnership program permette di guadagnare una percentuale sulle commissioni generate dalle persone alla quali è stato consigliato di utilizzare Neonisi. Ogni utente registrato grazie ai propri mezzi di promozione guadagnarà una percentuale non solo quando venderà un oggetto ma anche quando ne comprerà uno. E tutto questo per sempre, senza limiti di tempo.

lunedì 11 gennaio 2010

Pareti vegetali Methis per aumentare il benessere in ufficio

Modulonatura

Per un ufficio verde ed ecosostenibile, dopo i consigli su come risparmiare carta e tutelare l’ambiente, il passo può essere quello di fare entrare la natura nel posto di lavoro ed integrarla con la sua architettura. Spiego meglio questo concetto all’apparenza enigmatico. Il progettista e designer Danilo Premoli, con la collaborazione dell’azienda specializzata nelle pareti vegetali verticali Teracrea, ha progettato per Methis (arredamenti per ufficio) un nuovo concept, ribattezzato Modulonatura, dove le piante vengono integrate direttamente nelle pareti diventando un elemento attivo dello spazio ufficio.

E’ un pannello verticale o orizzontale – spiega Premoli – attrezzato con taschine in uno speciale tessuto fatto per ospitare piantine ornamentali, fiori o erbe aromatiche in coltura idroponica cioè senza terra”. In questo modo il pannello Methis,  con una manutenzione minima visto che le piante sono alimentate autonomamente dal serbatoio interno della parete stessa, migliora il microclima dell’ufficio e purifica l’aria diventando un elemento fondamentale per aumentare il benessere del posto di lavoro. Le piante, come è noto, contribuiscono a regolare l’umidità e la temperatura dello spazio in cui sono collocate e l’ossigenazione dell’aria.

mercoledì 23 dicembre 2009

Approvata la Finanziaria, dal prossimo anno Legge di Stabilità

Senato

E’ stata approvata al Senato la Finanziaria con 158 voti a favore, 117 contrari e 4 astenuti. A differenza di quella che ormai è una consuetudine questa volta non è stato chiesto il voto di fiducia. Cosa che ha reso molto fiero il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani. “Avendo il governo deciso di non porre la fiducia, è stato consentito a questo ramo del Parlamento di esprimersi, di dare voce a tutte le proprie idee, a tutte le proprie proposte a tutte le proprie riflessioni. È un fatto altamente democratico che fa onore alla vitalità del Parlamento, al centralismo del Parlamento che è un istituto cardine all’interno del nostro sistema Paese e di questo non posso che esserne pienamente soddisfatto”. Ci teniamo a precisare come il voto di fiducia dovrebbe essere uno strumento utilizzato raramente dal governo, un’eccezione che invece con l’attuale esecutivo si è trasformato in qualcosa di scontato e ovvio a tal punto da rendere fiero ed orgoglioso il presidente del Senato quando non viene usato.

L’attuale manovra economica dal prossimo anno sarà sostituita dalla Legge di Stabilità che modificherà il bilancio pubblico tenendo conto dei parametri europei e della riforma del federalismo fiscale.

La finanziaria 2010, dopo il passaggio a Montecitorio ha acquisito novità importanti come il pacchetto welfare, il patto per la salute, la Banca del Sud. Alcune questioni (come gli incentivi auto, alleggerimento fiscale per le famiglie e per le imprese) sono invece state rimandate al decreto milleproroghe e al nuovo decreto anti-crisi, atteso per il gennaio prossimo.

giovedì 10 dicembre 2009

In ufficio: consigli per risparmiare carta e tutelare l'ambiente

carta

In questi giorni in cui si sta svolgendola la Conferenza sul clima a Copenhagen, il dibattito su quello che si può e si deve fare per rallentare il processo di riscaldamento globale e tutelare la nostra terra, divampa in ogni ambito. Anche ognuno di noi, nel suo piccolo, può mettere in atto alcuni accorgimenti per ridurre la propria impronta ecologica e tutelare il nostro mondo dai cambiamenti climatici sempre più repentini. Nel mondo del lavoro gli uffici rappresentano spesso un buco nero per quello che riguarda il consumo di carta, probabilmente uno dei materiali che in assoluto viene più sprecato.

Non bisogna dimenticare, però, come si legge nell’ottimo libretto “Impatto zero – Dalla doccia ai viaggi: come ridurre la propria impronta ecologica” – redatto dal Corriere della Sera, che “la carta è un bene prezioso. Per produrre una tonnellata di carta cellulosa, quella normale che siamo abituati ad usare dal primo giorno di scuola in poi, servono 15 alberi, 440mila litri d’acqua e 7.600 KWh di energia elettrica. Secondo una ricerca pubblicata dal magazine statunitense Time, un lavatore può arrivare a usare nel corso di un anno 10 mila pezzi di carta. Se ogni giorno, in ufficio, si decide di riutilizzare 10 fogli stampati per scriverci appunti o bozze sul retro si possono risparmiare 13 kg di CO2 in un anno e 6 Kg di carta”.

Ci sono una serie di domande a cui ognuno di noi dovrebbe rispondere per comprendere il proprio approccio e quello del proprio ambito lavorativo nei confronti di questo tema. “Quanti di voi usano la funzione fronte/retro nelle stampanti e nelle fotocopiatrici? Quanti hanno l’abitudine di controllare l’anteprima di stampa del documento prima di dare l’ok, magari stringendo di pochi millimetri il testo per evitare di sforare in un secondo foglio con poche parole? E quanti, dopo averli usati correttamente, smaltiscono i fogli di carta stampata su entrambi i lati nell’apposito raccoglitore di carta?”. Gli accorgimenti, come viene dimostrato da questi interrogativi, per poter economizzare sulla carta, sono semplici e facili da seguire.

Oltre al modo in cui utilizzare la carta è importante anche venire a conoscenza del fatto che esistono tipi di carta che hanno un impatto ambientale minore di altri. Come viene sempre spiegato su Impatto zero “non è complicato trovarli in commercio anche in Italia. Si può decidere di rifornirsi di prodotti provenienti da carta da macero (riciclata) o da foreste certificate FSC (www.fsc-italia.it) e Pefc (www.pefc.it) . Sono le due certificazioni che assicurano la provenienza del legno da foreste gestite secondo criteri ecologici e sociali corretti, o da fibre riciclate. Si possono trovare risme di carta, faldoni, raccoglitori in cartone certificato. Si potrebbe anche pensare di commissionare i biglietti da visita dei propri manager e dipendenti in carta rispettosa dell’ambiente: oltre a pesare di meno sull’ecosistema, in un mondo che vive con preoccupazione la sfida dei cambiamenti climatici e la scarsità delle risorse, una politica del genere può diventare un piccolo fiore all’occhiello per un’azienda”.

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